BERLINO – Belli, sorridenti, eleganti, disponibili. E pronti (tra un paio di settimane) a sfilare alla Notte degli Oscar, nella speranza di vedersi recapitare almeno qualcuna delle statuette tra le 8 nomination ricevute. Non sono affatto “miserabili” Hugh Jackman, Anne Hathaway, Tom Hooper ed Eddie Redmayne. Sbarcati a Berlino per mostrare il kolossal musicale tratto dal popolare show di Broadway (a sua volta ispirato al romanzo di Victor Hugo), hanno travolto la stampa con un’ondata di glamour, già pronti, com’erano, per la serata di gala. Lui in abito scuro, lei in vestitino nero con la “coda” e con un bel taglio corto.
“Non ho mai vinto un Oscar e non so cosa significhi – confessa Anne Hathaway – ma direi che a 30 anni aver ottenuto 2 candidature è già oltre le migliori aspettative. E poi mi sono sposata l’anno scorso, quindi anche se vincessi l’Oscar, il giorno più felice della mia vita c’è già stato”. Protagonisti di un’impresa cinematografica macroscopica, per numeri e difficoltà, gli attori non hanno risparmiato la parola “sfida” per rievocare con i giornalisti la lavorazione di Les Misérables, ormai “confidenzialmente” chiamato Les Mis. “E’ stata di gran lunga l’esperienza più stimolante che abbia mai fatto, a tanti livelli – dice Jean Valjean, al secolo Hugh Jackman – Soprattutto perché abbiamo dovuto cantare dal vivo: per tutti noi, compreso Tom, c’era l’eccitante sensazione di fare qualcosa mai fatta prima”. Anne Hathaway già dice di voler fare altri musical, “perché sono una fan del genere e sarei felice che se ne facessero di più, sia come attrice che come spettatrice”. Ma, chiarisce, “non ho nessuna intenzione di continuare a cantare”. E mentre racconta che il suo sogno è di “arrivare a 80 anni con figli, nipoti e pronipoti da accudire e altri film ancora da interpretare”, il suo regista (Tom Hooper, re della scorsa stagione cinematografica con Il discorso del re), si sofferma sull’importanza delle canzoni eseguite “live”: “Les Misérables emoziona anche perché crea un’immediatezza emotiva grazie alla voce degli attori, che hanno potuto controllare la temperatura di ciò che cantavano, com un’espressione di libertà”. Poi tocca a Hugh Jackman esprimersi sull’ipotesi Oscar: “Ho un figlio che si chiama Oscar, perciò sono anni che ho un oscar in giro per casa ogni giorno… ma, a parte gli scherzi, spero che l’Academy riconosca il valore di questo film e incoraggi l’industria cinematografica a realizzare altri musical. Per il resto non ho grandi sogni da realizzare: ho una famiglia fantastica e ho raggiunto tanti obiettivi professionali. Vorrei rimanere curioso della vita e… non essere criticato dai giornalisti”.
L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia
Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre
La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk