Il giovane Holden e le sue donne “forti”


Ogni generazione ha il suo Giovane Holden, il suo Harold innamorato della vecchia Maude, il suo Jack Frusciante che esce dal gruppo. Per i ragazzi di oggi, la figura di riferimento potrebbe essere quella di James, il protagonista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, prima un romanzo di Peter Cameron, molto popolare negli Usa ma anche qui da noi in Italia, e oggi un film di Roberto Faenza, coprodotto con l’America, in uscita in 200 copie dal 24 febbraio con 01.

Come i suoi predecessori, James potrebbe essere considerato un ‘disadattato’. Non ama stare in mezzo agli altri, non riesce a immaginarsi il suo futuro e nemmeno lo vuole, anzi il suo sogno è quello di rintanarsi in casa a leggere libri. Si trova male con i suoi coetanei e anche con i suoi genitori, per i quali prova un misto di pena e repulsione, preferendo invece il rapporto con sua nonna, la cui appartenenza a un mondo ‘passato’ e più semplice lo mette a proprio agio. Insomma, non vuole essere indottrinato. “Elementi positivi – dice Cameron che accompagna la presentazione del film a Roma assieme al regista – ma che potrebbero rischiare di ridurre James a una non-vita”.

In più, James ha le moderne caratteristiche di un antesignano degli ‘Indignados’, i giovani che si oppongono ai sistemi, che magari non sanno cosa vogliono dal futuro, ma sanno di non voler proseguire quanto gli adulti propongono. “Non so cosa voglio, ma so come ottenerlo”, cantavano i Sex Pistols negli anni ’70, e Faenza lo sa bene, avendo diretto negli anni’ 80 proprio Johnny Rotten, cantante della punk-band nei panni insoliti di attore in Copkiller. Con il regista avevamo già avuto modo di parlarne al Festival di Roma, dove il film era stato presentato fuori concorso. Ora sentiamo altre voci, in particolare quelle femminili. “Perché diciamoci la verità – dice Faenza – questo film l’hanno fatto le donne, a partire dalle produttrici Elda Ferri e Milena Canonero, passando per Caterina D’Amico che quando era a Rai Cinema ha dato lo start-up”.

 

Ma c’è anche la musicista Elisa, che con la sua voce suadente ha interpretato la colonna sonora composta da Andrea Guerra, che arriva nei negozi su etichetta Sugar anticipata dal singolo di successo ‘Love is requited’. Al video del singolo, diretto dalla stessa Canonero assieme a Loris Lai, sono legati simpatici aneddoti. Intanto, è interpretato da Toby Regbo, l’attore inglese che, dopo molta insistenza da parte di Faenza nei confronti degli investitori USA, che volevano invece una star americana, ha ottenuto la parte di James nel film. Anche i luoghi sono i medesimi: “Mi sono un po’ messa alla prova – racconta Elisa – avevo una brava truccatrice italo-americana che tendeva a farmi le ciglia molto lunghe. Io le dicevo che stava un po’ esagerando, poi è arrivata Milena e le ha chieste ancora più lunghe! Io interpreto un angelo che protegge James e cerca di spingerlo a non suicidarsi, quindi è tutto giocato sul tema della leggerezza, il trucco, gli abiti. Ho persino dovuto tenere in mano delle farfalle, che in realtà mi terrorizzano perché sono spaventata da tutto ciò che vola, compresi i piccioni e gli aerei”. Dato che si parla di farfalle, è inevitabile, per una musicista, una domanda su Sanremo: “Il problema non è la farfalla – risponde lei – il problema è l’inconsistenza su cui essa si posa. Il festival di oggi non rappresenta la vera musica italiana”. Tornando al film, “io mi identifico molto con James – continua – alla sua età anch’io mi sentivo diversa dagli altri. E’ stato quello che mi ha fatto intraprendere il mio cammino. Il paradosso è che da un lato avrei voluto molto essere come gli altri, ma dall’altro non volevo che mi capissero, per questo cantavo in inglese”.

L’altra grande donna della giornata è appunto Elda Ferri, agguerrita produttrice che con il suo carattere forte e il suo entusiasmo è riuscita prima a conquistare Cameron (“Fosse stato per me – dice Faenza – non ce l’avremmo mai fatta. Io non sono simpatico”), e poi a trovare un coproduttore statunitense di tutto rispetto, Ron Stein. “Volevamo otto settimane per il film – racconta Ferri – ma ci hanno spiegato come fare a realizzarlo in sei. C’è un rigore là che qui da noi non abbiamo: ad esempio, in Italia è un problema dover prolungare le giornate lavorative, in America non succede. Certo, si paga, ma se necessario si arriva tranquillamente fino a 14 ore e nel programma giornaliero non si sgarra. E’ stata un’esperienza importante, da cui dovremmo imparare”.

“D’altro canto – conclude Faenza – questo limite temporale e di budget mi ha reso più libero, mi ha motivato. Anzi. È la prima volta che faccio un film e risparmio, circa del 5%. Questo significa che dobbiamo cominciare a pensare alla decrescita, invece che alla crescita, ad abituarci a fare le cose con meno risorse. Il mondo opulento non ci appartiene più. Certo, ho avuto i miei problemi: dopo l’11 settembre la sicurezza a New York è un’arma a doppio taglio, e una volta mi sono ritrovato il set bloccato dai sindacati perché mi ero permesso di sgridare l’aiuto regista. Ho dovuto bluffare e minacciare di andare a finire il film in Canada. C’è perfino il sindacato dei cagnolini, per cui ogni due ore se hai scene con un animale ti devi fermare per farlo bere e fargli fare la pipì. Ma proprio grazie alla bravura delle donne, Elda e Milena, molti problemi si sono risolti. Sono bravissime, anzi – conclude scherzando – quasi quasi cambio sesso anch’io”.

autore
23 Febbraio 2012

Articoli

Una delle illustrazioni del progetto
Articoli

Argento Reloaded by Luca Musk

L'artista Luca Musk e Franco Bellomo presentano il progetto espositivo dedicato al Maestro del Brivido. Una collezione di illustrazioni d'atmosfera che fanno rivivere i set di Argento e la loro magia

Articoli

The Arch., quando gli architetti diventano oracoli

Il documentario d'esordio di Alessandra Stefani ci porta in un viaggio lungo i quattro continenti alla scoperta delle prospettive che ci offrono i più importanti architetti contemporanei per un mondo più sostenibile. In sala con Adler dal 27 al 29 settembre

Articoli

Buon 2018 ai lettori di CinecittàNews

La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.

Articoli

Cattivissimo 3 sfiora i 15 milioni

E' ancora Cattivissimo 3 a guidare il box office per il terzo weekend, con 2.471.040 euro. Al 2° posto, con 1 mln 919mila euro, sfiorando i 6 mln totali, il kolossal di Christopher Nolan Dunkirk


Ultimi aggiornamenti