La storia di Steve Jobs, il genio visionario della Apple morto il 5 ottobre 2011 per un cancro al pancreas, sbarca nelle sale americane il 16 agosto e in quelle italiane il 3 ottobre. Jobs, il film dedicato al co-fondatore della Mela, interpretato sul grande schermo da Ashton Kutcher, racconta il suo percorso umano e professionale dal 1971 al 2001, dagli anni della giovinezza fino al successo. Kutcher si è impegnato a fondo per impersonare il genio di Apple, anche rischiando la salute: l’attore, oltre a imparare a camminare come lui e a leggere i suoi stessi libri, per entrare meglio nel personaggio ha deciso di seguire la dieta di Jobs, un regime alimentare rigidissimo che lo ha costretto persino a un breve ricovero in ospedale. ”Ho voluto fare questo film per ispirare i giovani a creare il mondo in cui vivono. Credo che questo fosse il pensiero di Steve Jobs – ha raccontato l’ex marito di Demi Moore -. Un insieme eterogeneo di esperienze rappresenta l’insegnamento più grande che si possa avere: penso che questa sia una convinzione che lui ha portato con sé per tutta la vita”. Il film, diretto da Joshua Michael Stern, che nel cast tra gli altri include anche James Woods e Matthew Modine, esce con quattro mesi di ritardo rispetto alla data inizialmente annunciata. Open Roads Film ha infatti deciso di posticipare il lancio per organizzare meglio la campagna di marketing, ma anche – secondo gli osservatori – per apportare alcune piccole modifiche. La pellicola ha già sollevato diverse critiche, addirittura non manca chi pensa che sarà un flop. Tra gli scettici c’è anche Steve Wozniak, l’altro fondatore di Apple e amico di Jobs, preoccupato che il film non rappresenti in modo equo il suo contributo alla nascita della società di Cupertino. A rispondere alle critiche di Wozniak è Ashton Kutcher: ”In tutta onestà – ha spiegato – si tratta di un film su Steve Jobs, è normale che la storia si concentri maggiormente su di lui e sul suo lavoro”.
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