Anteprima planetaria per Il fantasma dell’opera, il celebre musical di Andrew Lloyd Webber (40 milioni di copie vendute per l’album; 80 milioni di spettatori) portato al cinema per l’ennesima volta (c’è anche una versione firmata da Dario Argento) da Joel Schumacher (Batman forever). Un film in parte italiano sia per l’intervento di Rai Cinema in fase produttiva che per la cura con cui è stata realizzata l’edizione nella nostra lingua da Masolino D’Amico e Fiamma Izzo: tutte le canzoni sono state tradotte e adattate con un lavoro certosino sotto la costante supervisione degli emissari di Webber, che alla fine ha dato l’imprimatur: “Si tratta di un lavoro meraviglioso – ha detto – è come se Il fantasma fosse stato scritto in italiano”.
Venduto in sessanta paesi, tra cui il Giappone, il musical tratto dal feuilleton di Gaston Leroux è in uscita con anteprime nei teatri dell’opera di mezzo mondo (stasera a Roma) ma la produzione ha voluto anche impegnarsi a favore della lirica con una raccolta di fondi per la riapertura di teatri decaduti (vedi il sito www.ilfantasmadellopera.it).
“Parliamo di questo lavoro dall’88”, ha rivelato Schumacher. “Subito dopo Ragazzi perduti, agli inizi della mia carriera, Andrew me lo propose, poi rinviò per motivi personali e professionali. Nel 2002 abbiamo ripreso il progetto: io ho posto la condizione che i tre protagonisti fossero giovanissimi anche a costo di scritturare attori semisconosciuti; lui ha giustamente preteso che fossero loro a cantare”. Così Gerard Butler e Patrick Wilson si contendono il cuore della fragile Emmy Rossum nei misteriosi sotterranei dell’Opéra di Parigi. Siamo nel 1870, “un periodo di pieno splendore: le donne erano elegantissime e il loro fascino era accresciuto dall’illuminazione delle candele e delle lampade a gas”, spiega Schumacher. Che ha voluto inserire la sfolgorante vicenda nella cornice in bianco e nero di un prologo ambientato nel ’17, alla fine della prima guerra mondiale, quando i protagonisti sono ormai anziani e soli. Divisa tra l’amore romantico e puro e un’attrazione più carnale per il fantasma, la protagonista, la poco più che adolescente Christine, ci ricorda la favola della Bella e la Bestia. “Tutti – prosegue Schumacher – ci identifichiamo un po’ nella Bestia; nella deformità che rispecchia gli aspetti più oscuri di noi stessi e che facciamo fatica ad accettare”. Ma il film vuole anche essere una critica alla società dell’apparenza conquistata “a colpi di botulino e collagene per nascondere un disagio interiore”.
In sala dal 17 dicembre con 130 copie (01 Distribution) Il fantasma avrà un’anteprima al Noir di Courmayeur. Da citare le voci italiane: Fiamma Izzo D’Amico, Renata Fusco, Luca Velletri, Pietro Pignatelli.
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