CANNES – Sarà proiettato come pellicola di chiusura fuori concorso del Festival di Cannes il film di Terry Gilliam The Man Who Killed Don Quixote. Lo ha deciso oggi il tribunale di Parigi, respingendo il ricorso di Paulo Branco, produttore del film, che ne voleva far vietare la proiezione a Cannes dopo una lunga disputa finanziaria con il regista, la cui presenza al festival è stata in un primo momento in forse a causa dell’ictus – non grave – che lo ha colpito a Londra nei giorni scorsi. Anche se il regista pare voler ora fugare definitivamente ogni dubbio e in un messaggio con tanto di foto in posa trionfante indirizzato al festival, che l’ha prontamente condiviso, scrive: “Non sono ancora morto, vengo a Cannes”; e sul profilo Twitter personale rimarca la dose: “Dopo giorni di riposo e preghiere a Dio sono guarito e mi sento bene. Così è per The Man Who Killed Don Quixote! Abbiamo legalmente vinto! Si va così al ballo, vestiti di tutto punto, per la chiusura del Festival di Cannes”.
“Rispetto la decisione del giudice, ma quella di Cannes è solo una proiezione eccezionale e non ferma la disputa legale in corso”, ha commentato Branco, mentre il Festival che dal canto suo si è da sempre schierato a favore del regista ed ha accusato il produttore e il suo avvocato di aver orchestrato “inutili tentativi di intimidazione”, esprime la sua profonda soddisfazione in un nota appena rilasciata: “Siamo contenti di vedere che la giustizia consente la proiezione di un lavoro importante, che sappiamo quanto il regista volesse finalmente presentare al pubblico. Siamo molto felici che questo film così unico, e per certi versi così doloroso, nella carriera del grande artista Terry Gilliam, sia mostrato per la prima volta a giornalisti e professionisti provenienti da tutto il mondo. Da martedì il cinema ha riacquistato i suoi diritti. Il festival è uno spazio unico per la libertà di espressione, e così rimarrà”.
Che la “maledizione” del film, che Gilliam ha tentato di girare negli ultimi vent’anni affrontando una catena di disastri, sia finalmente finita?
Nel team dei selezionatori troviamo l'italiano Paolo Bertolin, già attivo come consulente della Mostra di Venezia, insieme a Anne Delseth, Claire Diao, Valentina Novati e Morgan Pokée.
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Doppio premio per l'Italia, che esce benissimo da questo 71° Festival di Cannes: all'attivo, oltre ai premi a Marcello Fonte e Alice Rohrwacher anche quello a Gianni Zanasi e al documentario La strada dai Samouni di Stefano Savona. La giuria di Cate Blanchett ha schivato le trappole del gender firmando un verdetto sostanzialmente condivisibile