Allora, com’è andata? Immaginate un grande albergo sulla spiaggia, decine di metri di ballatoio su otto piani, chilometri di corridoi anonimi, una rete di una dozzina di sale e salette per quattro chilometri quadrati e un esercito di formichine operose travestite da venditori e compratori di “merce” audiovisiva. Poiché questo è il mercato dell’American Film Market all’hotel Loews di Santa Monica, poiché tutti i mercati si assomigliano, poiché la noia vi regna sovrana, la prima reazione alla domanda è fatalmente negativa.
D’altronde nell’era di Internet c’è da domandarsi sempre più spesso perché si buttino centinaia di migliaia di dollari per andare a incontrarsi ai quattro capi della terra portando a casa, il più delle volte, solo la promessa di rivedersi o risentirsi per firmare i contratti di vendita dei film. La risposta è molto semplice e la scriveva di recente il noto giornalista italiano Giorgio Bocca: “Se le e-mail hanno sostituito i rapporti personali, perché tutti stanno per ore in macchina andando a incontrare le persone a cui hanno già scritto fiumi di e-mail?”.
Perché il rapporto personale serve, piace, sembra ancora irrinunciabile, perché quello che spesso non convince sulla carta, una volta raccontato a voce, mostrato, spiegato, spesso diventa appetibile.
Così è per il mercato dell’Hotel Loews, di per sé zeppo di brutti film, poco redditizio per i film italiani, ma alla fine da tutti agognato. Basta restare qualche ora negli stand dei venditori nostrani per capire che il “catalogo” ha la meglio sulle novità, che gli americani farebbero carte false per una versione in 3D di un vecchio Mario Bava ma guardano con diffidenza I cento passi (pure fra i titoli più venduti, ma non ancora negli Usa).
Eppure… qualcosa si è mosso, c’è maggiore effervescenza intorno ai nostri titoli e in qualche giorno i daily dei maggiori trades (“Screen Int’l”, “Moving Pictures”, “Variety”) sono stati letteralmente invasi da articoli sulla situazione italiana, sulla Renaissance tricolore, sui nuovi compratori, sulle migliori novità fra cui spiccano comunque Concorrenza sleale di Ettore Scola – richiestissimo – e Pane e tulipani di Silvio Soldini, applaudito ovunque e in uscita americana per il mese di giugno.
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La redazione va in vacanza per qualche giorno. Riprenderemo ad aggiornare a partire dal 2 gennaio. Auguriamo un felice 2018 a tutti i nostri lettori.
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