Il colpo di coda di Winter


Le feste natalizie sono ormai finite, ma per i buoni sentimenti al cinema c’è ancora spazio. Il 13 gennaio esce infatti con Warner il commovente film per famiglie L’incredibile storia di Winter il delfino (Dolphin Tale in originale), che, rispetto a molti altri ‘pet movie’, ha al suo arco qualche freccia in più.

Innanzitutto, è tratto da una storia vera, quella di una piccola odontoceta trovata spiaggiata sulle coste di Clearwater, in Florida. Liberata dalla sua trappola da un volenteroso ragazzo, viene trasportata all’ospedale dell’Acquario di zona, il Clearwater Marine Hospital, ma la sua lotta per la sopravvivenza è appena iniziata. A causa delle sue gravi infezioni, i medici sono costretti ad asportarle la coda, e questo può costarle la vita. Saranno la passione di un appassionato biologo marino e della sua famiglia, e la perizia di un brillante medico di prostetica a portare a compimento il miracolo: a Winter viene applicata una protesi che le permetterà di tornare a nuotare correttamente.

Altro punto a favore della pellicola è il cast, ricco di nomi importanti tra cui quelli di Ashley Judd, Kris Kristofferson e Morgan Freeman. E tra i molti volti noti spunta anche un ‘musetto’ degno di menzione, quello della vera Winter, che nel film interpreta sé stessa.

“Visto il movimento particolare che ha sviluppato per nuotare – racconta il regista Charles Martin Smith – che è fondamentale per la storia, la soluzione migliore era di usare la vera Winter, almeno quando era possibile. Questa scelta ha ovviamente comportato che dovessimo trasferirci tutti a casa sua. Il risultato ha superato ogni aspettativa. In alcune scene però abbiamo inserito elementi in computer graphics o in animatronica, perché la sicurezza del delfino viene prima di tutto”.

 

La vera Winter è comunque interamente protagonista dei toccanti titoli di…coda (niente battute, per favore!), che mostrano immagini di repertorio della vicenda reale, che continua tutt’oggi. La presenza della delfinetta, diventata simbolo di coraggio e speranza per milioni di persone costrette ad affrontare disabilità fisiche, colpite da questa straordinaria storia di recupero e riabilitazione, ha permesso al Marine Hospital non solo di mantenersi in piedi – era in crisi nel 2005, quando Winter entrò a farne parte – ma anche di diventare un’attrazione di fama internazionale che, prevedibilmente, crescerà ancora di più dopo l’uscita del film.

Altra decisione importante è stata quella di realizzare il tutto in 3D: “Ci sono due ambienti nella pellicola – dice ancora Smith – la terra e l’acqua. La stereoscopia permette alla gente di entrare in questo secondo mondo, quello acquatico appunto. Nella sequenza d’apertura iniziale, quando vediamo Winter che nuota nell’oceano con il suo branco, abbiamo la sensazione di scivolare nell’acqua coi delfini e questo è merito del 3D”.

Il sito dell’Aquarium è disponibile a questo indirizzo: http://seewinter.com/

autore
11 Gennaio 2012

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