Se le ragazze non dicono tutto, soprattutto la “vera verità” alle amiche del cuore, che cos’è che la Premiata Ditta Carlo ed Enrico Vanzina, i fratelli nati col cinema nel Dna, 36 film di successo all’attivo concepiti insieme, indiscussi maestri della risata e delle favolette all’italiana, non dicono apertamente, non confessano mai?
“Non dicono che il cinema italiano sta vivendo in questo momento un dramma epocale. Nessuno lo dice con forza: siamo a una svolta terribile, non si va più al cinema a vedere i film italiani. Speriamo che con questa pellicola che parla di ragazzi, che sono gli unici che ancora vanno al cinema, si verifichi un’inversione di tendenza”.
Non hanno rinunciato a dare il loro giudizio-grido di dolore sulle sorti del nostro cinema, i Vanzina, nel presentare il loro ultimo lavoro, una commedia romantica tutta al femminile, nelle sale italiane il 17 novembre. Quello che le ragazze non dicono, costato 6,3 miliardi di lire, prodotto da Dean Film e Planet Pictures e distribuito dalla Columbia Tristar Films Italia, racconta vita e gesta amorose di 4 amiche di 25 anni nella Milano del 2000.
Raccontare vicende di donne che si intrecciano, d’altronde, sembra essere il leit-motiv del momento. Dalle fiction tv come Commesse o Le ragazze di Piazza di Spagna, a pellicole come Le ragazze del Coyote Ugly, Le cose che so di lei, Le Sciamane, si esplora sempre più l’universo femminile.
“E’ la storia di 4 ragazze di oggi, non uno spaccato generazionale, dove il pubblico potrà riconoscersi. E’ l’Italia delle ragazze che lavorano, che sognano, che piangono, che cercando di dare un senso felice alla loro vita”, spiegano i due fratelli che hanno scommesso su quattro belle e giovani attrici, qualcuna debuttante: Irene Ferri (Alice), Carlotta Miti (Paola), Sabrina Paravicini (Laura) e Martina Colombari (Francesca).
Il film segna anche una svolta più seriosa e sentimentale di questi cineasti, considerati il simbolo del cinema d’evasione e cassetta. Svolta già iniziata nel 1998 con Il cielo in una stanza che esplorava il rapporto genitori-figli in toni autobiografici.
“Dopo i grandi successi commerciali con Boldi e De Sica eravamo un po’ etichettati. Chiunque ci incontrava ci domandava: Cosa ci preparate per Natale? Sembrava che facessimo panettoni!”, spiega Carlo. E annuncia un film molto comico, senza attori conosciuti, che si intitolerà E adesso sesso sulla falsariga di Sesso Matto. “Cerchiamo una strada per aiutare il cinema italiano”, dice Enrico. Alla Scary Movie?
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