Il 3D oltre la morte

Uscirà il 7 ottobre Final Destination 5, ennesimo capitolo, il secondo in 3D, della saga horror che da undici anni spaventa e diverte milioni di appassionati. Sebbene la formula non cambi – un gruppo di sprovveduti scampa miracolosamente a un incidente, ma poi la Morte in persona provvede a pareggiare i conti facendoli morire nei modi più pittoreschi e cruenti che si possano immaginare – il nuovo capitolo può vantare diverse frecce al suo arco. Intanto, si tratta del primo episodio concepito e girato per essere fruito in stereoscopia, al contrario del precedente Final Destination 3D che era solo stato convertito in post-produzione. Il che significa morti ancora più realistiche, spettacolari e violente. E poi il regista Steven Quale, pur essendo tecnicamente un esordiente, ha esperienza da vendere, provenendo dalla scuola di James Cameron che, in termini di immagini tridimensionali, è sempre il ‘numero uno’.

Il cast è costituito da volti piuttosto noti agli amanti dei serial tv statunitensi. Nel gruppetto di sfortunati spiccano Nicholas D’Agosto, Emma Bell e Jacqueline MacInnes Wood, rispettivamente protagonisti di Heroes, The Walking Dead e della pluridecennale soap opera Beautiful. Ad aumentare il potenziale ansiogeno – ma per certi versi anche ridicolo, come in un cartoon di Wile E. Coyote – ci sono lunghi, lunghissimi preamboli di morte, in cui gli spettatori, come sempre, si divertiranno a tirare a indovinare come morirà e quanto si farà male lo scemo di turno.

Al pubblico statunitense basta e avanza: Uscito in America ilk 12 agosto, il film ha rastrellato oltre 130 milioni di dollari, ripagando ampiamente il budget di 40 milioni investito per la realizzazione.