Sei titoli per I Wonder Pictures alla 76esima edizione del Festival di Cannes, tra selezione ufficiale, Quinzaine des Cinéastes, eventi speciali e Semaine de la Critique. In concorso Le Retour di Catherine Corsini, una storia familiare intensa e coinvolgente sull’elaborazione e l’accettazione del passato. Khédidja (Aïssatou Diallo Sagna), 15 anni dopo aver abbandonato la Corsica in tragiche circostanze, torna sull’isola con le sue due figlie adolescenti. Mentre lei lotta con i suoi ricordi, le ragazze si abbandonano a un’estate apparentemente spensierata, che le porterà però a fare nuove scoperte sul loro passato e sulla vera storia della loro famiglia.
Fuori concorso, il biopic L’Abbé Pierre – Une vie de combats diretto da Frédéric Tellier ripercorre la vita di Henri Grouès, più noto con il suo pseudonimo Abbé Pierre, partigiano, politico, presbitero cattolico francese. Di origini borghesi, rivoluzionario e iconoclasta, si impegnò per tutta la vita nella lotta contro la povertà, la disuguaglianza e l’ingiustizia.
Nella sezione Special Screenings, l’esordio nel cinema d’animazione di Paolo Berger (già autore del celebrato e sperimentale Blancanieves) con Robot Dreams, una storia sull’importanza dell’amicizia e sulla sua fragilità. DOG vive a Manhattan e, stanco di stare sempre solo, si costruisce un robot. A ritmo della musica newyorkese anni ’80, la loro amicizia sboccia e si fa sempre più profonda finché una sera d’estate DOG si trova costretto ad abbandonare ROBOT sulla spiaggia. Riusciranno i due amici a ritrovarsi?
A Cannes Premières sarà presentato il nuovo film di Martin Provost, Bonnard, Pierre et Marthe, che esplora il rapporto tra il pittore francese Pierre Bonnard e la sua compagna di vita e musa per eccellenza – protagonista di un terzo dei suoi dipinti! – Marthe de Méligny. Nel cast, Vincent Macaigne, Cécile de France e Stacy Martin.
Alla Quinzaine des Cinéastes sarà proposta la nuova opera del premio Oscar® Michel Gondry, che a otto anni dal suo ultimo lungometraggio porta a Cannes The Book of Solutions. Pierre Niney interpreta Marc, regista bipolare e paranoico, che per salvaguardare il suo nuovo film dalle ingerenze dei produttori tenta di concluderne il montaggio nascosto a casa di sua zia sulle Cevenne. Ma il completamento dell’opera si complica perché è lui stesso a mettersi i bastoni tra le ruote, creando costanti distrazioni e rimandando di continuo il lavoro in una successione di eventi a tratti inquietanti e a tratti esilaranti.
Infine, alla Semaine de la Critique sarà programmato Vincent must die di Stephan Castang, che cavalca la new wave del cinema horror francese. Vincent conduce una vita anonima e senza sorprese finché, d’un tratto, dei perfetti sconosciuti iniziano ad attaccarlo con intenti omicidi. Costretto alla fuga, l’uomo si ritrova così coinvolto suo malgrado in una spirale di violenza inspiegabile e del tutto fuori controllo.
Ecco i voti assegnati da alcuni critici italiani e internazionali ai film in concorso a Cannes 2023. Un articolo in aggiornamento per seguire da vicino la kermesse e conoscere in anteprima le opinioni sui titoli più attesi
La parola alla Palma d’oro Justine Triet, a Tran Anh Hùng Miglior Regista, al giapponese Kōji Yakusho, Miglior Interpretazione Maschile per Perfect Days di Wim Wenders
Il regista Ruben Östlund ha parlato in occasione della conferenza di chiusura del 76mo Festival di Cannes in cui la Giuria da lui presieduta ha assegnato la Palma d'Oro ad Anatomy of a Fall di Justine Triet
La giuria presieduta da Ruben Östlund ha assegnato la Palma d’Oro al francese Anatomy of a Fall di Justine Triet, la terza regista donna a riuscirci nella storia della competizione dopo Jane Campion e Julia Ducournau