ROMA. Tra voglia di riscatto e tanta fragilità si collocano le esistenze di alcuni ragazzi dei Quartieri Spagnoli e di due adolescenti di un rione popolare di Napoli, protagonisti rispettivamente del documentario Largo Baracche (Prospettive Italia-Concorso) e del cortometraggio Ore 12 (Prospettive Italia/Eventi Speciali), che con stili diversi affrontano le difficoltà a crescere e vivere in contesti segnati dalla violenza e dalla criminalità.
Negli antichi vicoli dei Quartieri Spagnoli, un reticolo di vicoli, piazze, chiese barocche, ‘bassi’ prospicienti su Via Roma, il salotto della città, il regista Gaetano Di Vaio pedina sette ragazzi alle prese con il proprio passato, con sogni e avversità. C’è chi è figlio di un boss “che ha dato le dimissioni”, chi s’arrangia come parcheggiatore abusivo, chi crede nel riscatto scolastico e chi ce l’ha con i borghesi benpensanti.
Carmine, Gianni, Mariano, Giuseppe, Luca, Gennaro ed Antonio, cresciuti in un tessuto sociale fatto di povertà e criminalità, s’incontrano per pensare una via d’uscita, insieme affrontano difficoltà e pregiudizi. Il regista ci mostra la loro voglia di riscatto, di un futuro diverso da quello che sembra già deciso per chi nasce nei Quartieri Spagnoli. “Mariano, Carmine, Giovanni e gli altri hanno gli stessi sogni dei loro coetanei: vorrebbero lavorare, crearsi una famiglia da portare al mare l’estate e fare due chiacchiere la sera con gli amici. Ma nei Quartieri, dove il tempo a volte sembra fermarsi – spiega Di Vaio – è arduo anche solo pensare al futuro e alla possibilità di vedere i propri sogni e desideri realizzati”.
In Ore 12 di Tony D’Angelo, un ‘Romeo e Giulietta’ ambientato in un quartiere popolare di Napoli, Sara e Davide sono due adolescenti che si amano, mentre le rispettive famiglie si odiano. Fondamentale per D’Angelo nello sviluppo di questa storia l’incontro con i ragazzi del ‘Laboratorio Mina’, organizzato da Cattleya e Sky all’interno dell’operazione Gomorra la serie. “Già dai primi appuntamenti è emersa la chiara intenzione di non piangersi addosso, quanto piuttosto di mostrare la violenza che loro vivono quotidianamente”. E dalle parole di questi ragazzi è nata l’idea del cortometraggio: un amore che vince sempre, persino in quartieri pericolosi. “Perlomeno ciò è possibile nei sogni, dove tutto è permesso e può accadere anche che ragazzi appartenenti a clan rivali e in guerra si amino a tal punto che sono disposti a sacrificare qualunque cosa pur di stare insieme. Persino i membri della propria famiglia. Forse la camorra solo così si potrebbe realmente estirpare”, afferma D’Angelo.
Largo Baracche è prodotto da Figli del Bronx, Minerva Film, Eskimo con Rai Cinema; la produzione di Ore 12 è ancora Figli del Bronx, ma con Cattleya.
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