I Nastri d’Argento a Taormina, tra commedia e nostalgia

Carlo Verdone, Christian De Sica, Emanuela Fanelli, Pilar Fogliati, Alessio Vassallo e Luca Barbareschi sono stati tra i protagonisti della serata che ha inaugurato il Taormina Film Festival 2024


TAORMINA – È stata l’occasione per ricordare un passato luminoso e, al tempo stesso, “dare il senso di un futuro possibile”. La serata inaugurale di un’edizione storica del Taormina Film Festival, la settantesima, ha visto protagonisti i grandi interpreti della commedia italiana, e non solo, in una serata speciale dei Nastri d’Argento, che nei suoi quasi 80 anni di storia è stata sempre legata a stretto filo con la cittadina siciliana e il suo meraviglioso Teatro Antico. Uno spazio che, come sottolinea il neo-direttore artistico Marco Müller “fa il suo effetto” rappresentando un “punto di proiezione speciale”.

A condurre la serata dei Nastri è stata la presidente del SNGCI Laura Delli Colli, la quale grazie all’aiuto del suo collettivo ha presentato una lunga serie di clip che, frame dopo frame, ci hanno riportato indietro nella storia del cinema italiano. Il primo Nastro Speciale è stato consegnato a Giuseppe Tornatore. Il regista premio Oscar, impegnato sul set del suo nuovo documentario, ha mandato un caloroso saluto, ricordando il suo primo Nastro vinto per Il camorrista. Al termine della clip, il direttore Müller ha annunciato ufficialmente che Tornatore tornerà a Taormina in coda al festival, il 20 luglio, per dialogo pubblico con Costanza Quatriglio.

Il premio Nino Manfredi è stato consegnato a Claudio Bisio, anche lui assente per impegni su un set, per il suo debutto da regista, L’ultima volta che siamo stati bambini, e a Emanuela Fanelli. L’attrice di C’è ancora domani e di Call My Agent – Italia ha ricordato il suo legame con Taormina, luogo in cui da ragazzina ha scoperto la passione per la recitazione, e con lo stesso Nino Manfredi, interprete della sua battuta preferita di Ci eravamo tanto amati di Ettore Scola: “l’hai chiamato come lo zio de mi madre”.

Ai giovani Nicolas Maupas (La bella estate) e Beatrice Grannò (The White Lotus) sono stati consegnati i Premi Guglielmo Biraghi, riconoscimenti che da vent’anni – quando furono premiati Jasmine Trinca e Jamie Bell – anticipano i più grandi talenti attoriali del nostro cinema. Ennesimo premio per Margherita Buy, la più premiata della storia dei Nastri, che ha debuttato alla regia con la commedia Volare. L’attrice e neo-regista ha mandato un videomessaggio di ringraziamento.

A sparigliare le carte è salito sul palco Luca Barbareschi, premiato per il Nastro d’Argento speciale per il suo coraggioso film The Penitent, tratto da un testo teatrale di David Mamet. Il regista, produttore e interprete ha voluto alzare il tono della serata con la sua solita carica istrionica, prendendo sotto braccio e poi per mano una restia Laura Delli Colli – che in seguito ne sottolinea più volte “l’egocentrismo” – e rimarcando quanto la sua presenza non sia benvoluta. “Mi avete invitato solo perché Mamet non poteva venire”, ha dichiarato polemicamente prima di lasciarsi andare a un’invettiva contro “i governanti” che non si rendono conto quanto “l’industria del cinema stia morendo” e contro i giornalisti “che mi hanno discriminato tutta la vita”. Prima di scendere dal palco e lasciare immediatamente il teatro, infine, la dedica a due ebrei “come lui”, David Mamet e Roman Polanski.

Spazio, in seguito, ad Alessio Vassallo, attore palermitano reduce dal successo de Il giovane Montalbano e recentemente in sala con la commedia romantica Indagine su una storia d’amore. Sempre di rom-com parliamo con il nuovo film di Giovanni Veronesi, Romeo è Giulietta. Il regista riceve il Nastro d’Argento insieme ai suoi protagonisti Pilar Fogliati e Maurizio Lombardi, il quale accetta con gratitudine il suo “primo premio” della carriera, ottenuto solo a 50 anni d’età. “Vorrei dedicare questo premio a tutti i ragazzi e le ragazze che iniziano a fare questo lavoro, – afferma l’attore toscano – credeteci fino in fondo, anche se è un lavoro di solitudine e malinconia, ma di tanta bellezza”.

È stata la stessa Pilar Fogliati a introdurre gli ospiti più attesi della serata, Christian De Sica e Carlo Verdone, “colonne portanti” della commedia italiana. I due attori e cognati si sono punzecchiati amichevolmente sul palco, prima di ricevere i Nastri d’Argento, regalando al pubblico del Teatro Antico gli ultimi sorrisi di una serata all’insegna dell’allegria. Memorabile, in tal senso, lo scambio di battute tra Verdone (sul palco) e Fogliati (in platea), due maestri delle imitazioni.

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13 Luglio 2024

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