TAORMINA – “Bentornati a Taormina, Carlo e Christian”. Così il direttore artistico Marco Müller ringrazia gli ospiti speciali della serata di inaugurazione del Taormina Film Festival, che celebra un’edizione storica, la settantesima. Dopo i primi saluti in conferenza stampa, Carlo Verdone e Christian De Sica saranno, infatti, premiati stasera al Teatro Antico con dei Nastri d’Argento speciali che omaggiano la grande commedia italiana.
“Avendo dovuto saltare su un treno in corsa,- continua Müller – la cosa più interessante che ho scoperto è che il festival è stato forte quando si apriva con i Nastri d’Argento. La prima cosa da fare per ripercorrere la storia del festival era convincere il SNGCI a tornare a Taormina con quella cerimonia che sempre era il segnale giusto, perché portava i grandi divi e perché costringeva voi giornalisti a rimanere a guardare il festival. Creavano un momento di sconfinamento bello tra cinema italiano e il cinema internazionale. Questa dovrebbe essere la forza di Taormina”.
“Quando Marco ci ha chiamato, la nostra risposta è stata un po’ azzardata, – commenta Laura Delli Colli, presidente del SNGCI – ovvero pensare di destrutturare i Nastri, dicendo che abbiamo un compleanno da festeggiare anche noi: tra due anni compiamo 80 anni. Il nostro è l’unico premio istituzionale che dà spazio alla commedia e lo fa da 15 anni, perché in quanto cronisti dobbiamo stare attenti a quello che registriamo tutti i giorni. La commedia non è un genere ma un campo enorme che sta passando in declinazioni diverse anche alla tv, come lo dimostrano i nostri ospiti di oggi”. Negli ultimi anni, infatti, Verdone e De Sica si sono dati alla serialità con progetti come Vita da Carlo e Gigolò per caso.
“Ieri guardavo Christian che sonnecchiava in aereo e ho pensato, guarda te, abbiamo iniziato insieme sul banco di scuola, – racconta Carlo Verdone – lui era il figlio di De Sica, io ero il figlio di un critico, ma nessuno di noi aveva l’intenzione di fare l’attore. Lui mi ha corrotto perché aveva già tradotte tutte le versioni di greco e quindi siamo diventati compagni di banco. Siamo sempre stati amici e poi è diventato mio parente, e questo mi fa sempre molto piacere, perché essere imparentato con De Sica è bello. Vittorio a casa nostra era un simbolo. Anche se ne ho presi diversi di Nastri, prenderne uno adesso, per la commedia, dopo circa 47-48 che sto lavorando, fa piacere. Le lodi aiutano sempre ad avere uno stimolo per la creatività. Una serie è molto diversa da un film, ma mi sono saputo adattare e se sono qui, credo, è perché avete apprezzato”.
“Ho fatto il mio 115° film – afferma subito Christian De Sica – Grazie ai giornalisti per dare un premio alla commedia, è un premio che voglio dedicare agli altri attori comici come me, che hanno subito critiche dure per tanti anni. È grazie al pubblico se sono qui dopo 40 anni di questo mestiere”.
Per i due cognati, ovviamente, si tratta di un ritorno a Taormina dopo tanti decenni di cinema e successi. “Ricordo che il primo premio della mia carriera l’ho preso qui, per Un sacco bello, c’era Sergio Leone che mi rincuorava, perché c’era questa montagna di pubblico che mi faceva tanta emozione” racconta Verdone. “Anche io ho preso un premio qui a 24 anni, per un film che si chiamava Giovannino. – lo incalza De Sica – Ricordo che ero emozionatissimo perché erano premiati John Crawford, Rita Hayworth e Jack Nicholson, io era l’attore rivelazione. Non sapete come mi sentivo. Il pubblico di Taormina è così caloroso che fu una festa fantastica e mio padre era tanto contento”.
Per loro però, la carriera non è affatto finita, anzi i progetti in corso sono innumerevoli: Verdone rivela che “in autunno uscirà Vita da Carlo, terza stagione, e io inizierò a girare la quarta, che ho già finito di scrivere. Stiamo preparando il cast. Con quella chiudo con le serie e mi aspetta finalmente un film”. Mentre De Sica ha appena finito un film che si chiama Cortina Express, in uscita a Natale, insieme a Lillo ed Isabella Ferrari. “Poi farò la seconda stagione di Un gigolò per caso, con Pietro Sermonti. E poi comincio a scrivere un piccolo film, come regista e attore, tratto da un romanzo di Marco Lodoli che si chiama I Fannulloni”.
Tra i protagonisti di stasera anche l’attore palermitano Alessio Vassallo: “Questo percorso è iniziato con grandissimo stupore 20 anni fa. – dichiara in chiusura di conferenza – Ero un ragazzino di 19 anni che da Palermo andava a Roma per frequentare l’accademia Silvio d’Amico e ora mi trovo qui a Taormina ad avere un riconoscimento. Tra poco sarà il centenario di Andrea Camilleri, e sono felice che venga celebrata la commedia perché lui un giorno mi disse: la commedia fa paura perché ti mette davanti allo specchio. Puoi sopportare un insulto, ma mal sopporti quando qualcuno ride di te. E se fai la commedia sai che qualcuno riderà di te”.
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