I Mercenari: “spiezzante” ritorno degli stalloni anni ‘80


Quando si iniziò a parlare di The Expendables, il nuovo film scritto, diretto e interpretato da Sylvester Stallone, che si cimenta con un soggetto originale dopo i successi – almeno parlando in termini di box office – di Rocky Balboa e John Rambo, l’attenzione era tutta rivolta al cast. Oltre a Sly, il film prometteva una vera e propria sagra del bicipite anni ’80. Molti i nomi che fioccavano in rete: da Mickey Rourke, Bruce Willis e Dolph Lundgren, che sono rimasti, a Jean Claude Van Damme, Steven Seagal e Kurt Russell, che invece non hanno potuto partecipare per i più svariati motivi. Non poteva mancare, nonostante gli impegni in politica, il “Governator” della California Arnold Schwarzenegger, che di quell’epoca e di quel tipo di cinema fu una delle principali icone.

Alla fin fine però, questo “grande ritorno di massa” (anche muscolare) è più una questione di marketing che di sostanza: Willis, a ben vedere, compare solo per pochi minuti, e lo stesso – come prevedibile – accade per Schwarzenegger. Il “faccia a faccia” di quest’ultimo con l’amico/rivale Sly – tra l’altro il primo in assoluto su grande schermo – è però irresistibile e da solo vale il prezzo del biglietto, con i due intenti a scambiarsi una serie di divertenti doppi sensi riferiti non solo al rapporto tra i personaggi che interpretano, ma anche alla loro relazione nella vita reale. Insomma, uno scontro a suon di battute, laddove tutti si aspettavano, da anni, che prima o poi si sarebbero presi a cazzotti.

Molto presenti invece, con ruoli di effettivo rilievo, il redivivo Rourke, in gran spolvero, nonostante i connotati sfatti, dopo i fasti di The Wrestler e Iron Man 2, e il colossale Lundgren, che torna a incrociare i pugni con Stallone dopo aver rivaleggiato con lui nello storico Rocky IV, sotto i calzoncini rossi dello spietato pugile comunista Ivan “ti spiezzo in due” Drago.
Non dovesse bastare, ad affiancare questi “bistecconi” forse un po’ frollati ma sempre succulenti, c’è un’altra serie di ossi davvero duri e decisamente più ruspanti: da Jason Statham, già visto in Lock & Stock e Snatch di Guy Ritchie, oltre che protagonista della serie Crank, al maestro di arti marziali Jet Li, sbarcato a Hollywood con Arma Letale 4 e il terzo episodio della serie La Mummia, passando per il wrestler Randy Couture, dotato di un autentico “orecchio a cavolfiore” frutto di un ematoma procuratosi durante la carriera di lottatore, e l’ex giocatore di football Terry Crews.

C’è da ammettere che Sly, per i suoi 65 anni, mantiene ancora un certo smalto: sia fisicamente – molto meglio qui, scattante e relativamente “asciutto”, che nella versione super-anabolizzata dell’ultimo Rambo – sia intellettivamente parando. Trama e regia infatti, pur semplici e non certo prive di difetti, sono però sufficientemente ben architettate per supportare questo platter tutto action ed esplosioni, che riprende in sostanza la struttura dei “classici” a cui si ispira (Commando, Codice Magnum, Universal Soldier e chi più ne ha più ne metta) rendendola più moderna, ovvero, in parole semplici, più violenta ed esagerata.

Stallone interpreta Barney Ross, capo di una banda di mercenari – gli Expendables del titolo, letteralmente “i sacrificabili” – che vive ai margini della società, unita però da forti sentimenti di amicizia e cameratismo. Il misterioso Church (Willis) offre al team una pericolosa missione: deporre il dittatore assassino dell’isola di Vilena (David Zayas) e porre così fine agli anni di morte e distruzione inflitti sul suo popolo. Nel corso degli eventi, Barney si invaghisce della bella Sandra (Giselle Itiè), contatto degli Expendables sull’atollo nonché figlia ribelle del tiranno, ma le cose si mettono male e gli eroi sono costretti a fuggire lasciando la ragazza al suo destino. Ossessionato dall’idea di aver fallito il suo vero obiettivo, Barney decide di tornare a Vilena per salvare l’ostaggio e, forse, la sua stessa anima. Gli amici di sempre, ovviamente, non lo lasceranno andare da solo.
“Mi sono impegnato a fare un film come se ne vedono pochi – ha dichiarato Stallone – prendendo una vecchia formula e rendendola contemporanea. Credo di esserci riuscito; sono molto, molto contento”.

La pellicola, esclusiva per l’Italia Massimo Ferrero – Ellemme Group, sarà distribuita da 01, con il titolo, non particolarmente incisivo, I Mercenari, a partire dal 1 settembre.
Geniale una locandina promozionale circolata online, che indica a fianco al nome e all’immagine di ciascun protagonista il numero di morti ammazzati – il cosiddetto “body count” – che ha provocato nel corso della sua filmografia. Risultato: Lundgren li “spiezza” tutti con un totale di 632, e Sly, con i suoi “miseri” 340, deve accontentarsi del secondo posto.

autore
27 Agosto 2010

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