VENEZIA – Si è svolta presso l’Italian Pavilion la presentazione del documentario I Giubilei – Attraverso le porte della misericordia, una produzione Centro Televisivo Vaticano – Istituto Luce Cinecittà in collaborazione con Officina della Comunicazione. Nel corso dell’incontro, moderato dal direttore generale Fondazione Ente dello Spettacolo Antonio Urrata, sono intervenuti Stefano D’Agostini (Centro Televisivo Vaticano), Roberto Cicutto (Istituto Luce), Elisabetta Sola e Nicola Salvi (Officina della Comunicazione). “Con questo lavoro, ideato in occasione del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco, volevamo raccontare la storia del Giubileo raccogliendo due archivi preziosissimi: quello del Ctv e quello Istituto Luce. Si tratta di un documentario composto esclusivamente da materiale inedito”, ha spiegato D’Agostini. Il presidente e ad Istituto Luce Cicutto ha definito quella messa in campo “un’importante collaborazione che ci consente di presentare il nostro come un archivio ricco di tantissimo materiale, non solo legato all’epoca fascista. L’Istituto Luce può essere definito l’internet del secolo scorso”. “Molto importante è il valore del linguaggio in questo lavoro. Miriamo a raccontare, attraverso il Giubileo di quest’anno, la storia del Giubileo”, ha dichiarato Nicola Salvi.
Sarà Microcinema a distribuire nelle sale italiane il film Leone d'Oro 2016, The woman who left, nuovo capolavoro di Lav Diaz. La pellicola, che nonostante il massimo riconoscimento al Lido non aveva ancora distribuzione e che si temeva restasse appannaggio soltanto dei cinefili che l'hanno apprezzata alla 73esima Mostra di Venezia, sarà quindi visibile a tutti, permettendo così agli spettatori del nostro Paese di ammirare per la prima volta un'opera del maestro filippino sul grande schermo
Il film di Denis Villeneuve segnalato dalla giuria di critici e giornalisti come il migliore per l'uso degli effetti speciali. Una menzione è andata a Voyage of Time di Terrence Malick per l'uso del digitale originale e privo di referenti
Il direttore della Mostra commenta i premi della 73ma edizione. In una stagione non felice per il cinema italiano, si conferma la vitalità del documentario con il premio di Orizzonti a Liberami. E sulla durata monstre del Leone d'oro The Woman Who Left: "Vorrà dire che si andrà a cercare il suo pubblico sulle piattaforme tv"
Anche se l’Italia è rimasta a bocca asciutta in termini di premi ‘grossi’, portiamo a casa con soddisfazione il premio Orizzonti a Liberami di Federica Di Giacomo, curiosa indagine antropologica sugli esorcismi nel Sud Italia. Qualcuno ha chiesto al presidente Guédiguian se per caso il fatto di non conoscere l’italiano e non aver colto tutte le sfumature grottesche del film possa aver influenzato il giudizio finale: “Ma io lo parlo l’italiano – risponde il Presidente, in italiano, e poi continua, nella sua lingua – il film è un’allegoria di quello che succede nella nostra società". Mentre su Lav Diaz dice Sam Mendes: "non abbiamo pensato alla distribuzione, solo al film. Speriamo che premiarlo contribuisca a incoraggiare il pubblico"