Un buco nero in pieno centro storico, una città (abbandonata) nella città, in cui si è fermato il tempo e l’umanità si è perduta. Il regista Edoardo Morabito ha riportato in vita I fantasmi di San Berillo, quartiere popolare di Catania, nel suo film passato al TFF nella sezione Italiana.doc. “Un documentario dove sono molto importanti la letteratura e la fotografia, la storia e le voci del passato”, spiega Donatella Finocchiaro, che al film presta la voce narrante interpretando il fantasma della scrittrice Goliarda Sapienza, che nacque a San Berillo e ci rimase fino ai 16 anni.
Quattro anni di lavorazione per portare alla luce il rimosso di un quartiere che venne raso al suolo nel 1958 (anno della Legge Merlin), con uno sventramento che deportò in periferia 30mila persone e lasciò un buco mai più riempito, oltre a dar vita a uno dei quartieri a luci rosse più importanti del Mediterraneo nelle poche case vecchie rimaste in piedi. “Siamo stati spinti dal desiderio di capire – dice il regista – perché non conoscevamo nemmeno noi quella storia. Poi c’è stato l’innamoramento nei confronti dei personaggi e quello verso ogni ciottolo del quartiere”. Nei vicoletti infestati dall’immondizia e dall’odore di urina, tra gli angoli in cui spunta la pietra lavica, si muovono dunque i “fantasmi” di un microcosmo unico sospeso nel tempo, popolato da qualche prostituta e alcuni trans, una manciata di gatti e semplici curiosi. Nel film spuntano poi le immagini in bianco e nero di “antichi” film pornografici, oltre che il materiale d’archivio dell’epoca in cui San Berillo subì la sua violenta trasformazione e un Marcello Mastroianni in una scena di Il Bell’Antonio. La stessa Finocchiaro, cantanese, ammette: “Avevo rimosso l’esistenza di questo luogo incredibile, da ragazzi lì si faceva il puttan tour. A San Berillo ci si passava da turisti, i borghesi curiosavano in un mondo colorato, dove si vedevano facce pazzesche. E’ triste vedere che sono passati 50 anni e ancora ci sono voragini”. La co-sceneggiatrice Irma Vecchio invece ricorda come “La città rimase estranea a questo scempio urbanistico” che ha di fatto creato un luogo senza futuro. E pieno di fantasmi.
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