I “demoni sottopelle” dell’ottantenne Cronenberg

​Tra sex appeal dell’inorganico e body art si coagula tutta l’opera del regista canadese, che oggi compie 80 anni, essendo nato il 15 marzo 1943


“I mostri descritti da Cronenberg sono endogeni, si producono per partenogenesi dall’organismo malato e, al contempo, abitano uno spazio incorporeo, virtuale, dove si ipotizzano nuove forme di scambi, di esistenze, di pratiche comunicative. L’atmosfera torbida, glaciale e ossessiva caratteristica di tutta la sua opera si condensa intorno ad alcune costanti: il contagio e la mutazione, l’ibridazione dei corpi, le allucinazioni della mente, la contaminazione tra biologico e tecnologico, tra virtuale e corporale, tra patologico e anatomico, tra organico e inorganico”. Così scrive Giona Nazzaro nella voce David Cronenberg della Treccani del cinema. E come dargli torto?

È proprio attorno al sex appeal dell’inorganico, per citare un celebre testo di Mario Perniola, che si coagula tutta l’opera del regista canadese, che oggi compie 80 anni, essendo nato il 15 marzo 1943. Fino all’ultimo suo lavoro, almeno per ora, Crimes of The Future, visto allo scorso Festival di Cannes. Dove il cineasta di Toronto partecipava per la sesta volta in concorso a otto anni da Maps to the Stars.

È un cinema scritto sottopelle e cyberpunk, come in questo altamente metaforico viaggio in un futuro assai prossimo, dove il corpo umano produce nuovi organi e sempre nuovi tumori che si fanno arte e performance. Il voyeurismo trionfa, la chirurgia, largamente praticata a scopi estetici nella nostra epoca, diventa happening live che coinvolge i fans di Saul (Viggo Mortensen, attore cronenberghiano per eccellenza con tre titoli oltre a questo: A History of Violence, La promessa dell’assassino, A Dangerous Method, e Viggo ha voluto Cronenberg come attore nel suo film da regista Falling Storia di un padre). Saul, insieme alla sua partner Caprice (Léa Seydoux), mette in scena l’interno del suo corpo e la proliferazione di nuovi organi in una body art spinta all’estremo. Crimes of the Future – che replica un titolo del 1970 – è una summa dell’estetica di Cronenberg – Leone d’oro alla carriera nel 2018 – e della sua capacità di ridefinire il paradigma del body horror. Forse non è più altrettanto sconvolgente e scandaloso come trent’anni fa, perché siamo ormai avvezzi a qualsiasi emozione, ma ha sempre la potenza visiva e l’incontrastata capacità di ipnotizzare lo spettatore, aggiornando la sua poetica con una sensibilità ambientalista tutta contemporanea: “Nessuno parlava di microplastiche vent’anni fa, ma ora sono ovunque, anche nel nostro sangue, nella carne. Dobbiamo pulire la plastica dagli oceani e dalle persone”, ha dichiarato il regista. Che attualmente sta lavorando a The Shrouds, con Vincent Cassel nel ruolo di un manager da poco vedovo, ideatore di uno strumento che permette di assistere alla decomposizione dei propri cari, seppelliti nel suo cimitero personale.

La vasta carriera di David Cronenberg, ventisette opere tra lungometraggi e cortometraggi, ha una coesione invidiabile che parte dalle prime ricerche underground di fine anni ’70 attraversa l’horror a basso costo, trova la strada del cinema di taglio hollywoodiano: La zona morta (1983), tratto dall’omonimo romanzo di Stephen King e prodotto da Dino De Laurentiis, e La mosca (1986), prodotto da Mel Brooks, sono i suoi più grandi successi commerciali, insieme a A History of Violence (2005), lavoro ad alto budget che il regista accettò di girare per cercare di risollevare le proprie quotazioni presso i produttori, dopo eXistenZ (1999) e Spider (2002), film importanti che furono però degli insuccessi a livello di botteghino.

Il suo cinema della mutazione ha certamente un apogeo in Crash (1996), dal romanzo di Ballard, dove il rapporto tra uomo e macchina è dichiaratamente erotico, e che gli valse il Gran premio della giuria a Cannes. Altro stilema della sua opera è il tema del “doppio” al suo massimo in Inseparabili del 1988. Ma è certo che ne vedremo ancora delle “belle”. E dunque buon compleanno, Cronenberg!  

15 Marzo 2023

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