E’ datata 7 febbraio 1914 la breve comica che ci mostra le incursioni, davanti agli operatori impegnati a riprendere una corsa di piccole e veloci automobili guidate da ragazzi, di un tizio invadente vestito di pantaloni corti e larghi, di una giacchetta piccola, di una bombetta usata e di un sottile bastone. E’ la prima apparizione di Charlot nel filmato Kid Auto Races at Venice-Charlot si distingue che accompagnerà l’uscita in sala, lunedì 3 febbraio, di La febbre dell’oro, entrambi restaurati dal laboratorio L’Immagine Ritrovata della Cineteca di Bologna per festeggiare i 100 anni della maschera inventata da Charles Chaplin.
L’evento fa parte del lavoro di restauro dell’intera filmografia chapliniana a cui lavora la Cineteca di Bologna, che ha inoltre portato a termine la catalogazione e la digitalizzazione dell’intero archivio di Charles Chaplin, affidatogli dalla famiglia. Le famose scene de ‘la danza dei panini’, della ‘scarpa bollita’, di Charlot trasformato in pollo gigante, tornano sul grande schermo grazie al restauro de La febbre dell’oro – spiega Gian Luca Farinelli, direttore della Fondazione Cineteca di Bologna. Al pubblico viene proposta la versione originale del 1925 con la velocità corretta delle immagini, senza quella accelerazione del cinema comico muto a cui siamo abituati, e accompagnata dalla partitura musicale firmata dallo stesso Chaplin.
L’evento è arricchito dalla pubblicazione di un volume (Edizioni Cineteca di Bologna), per ora in edizione inglese (quella italiana è prevista in autunno), che verrà presentato in anteprima a Londra, martedì 4 febbraio al British Film Institute, presenti il più importante biografo chapliniano, David Robinson, e l’attrice coprotagonista di Limelight, Claire Bloom.
Il libro contiene innanzitutto un romanzo breve inedito di Charles Chaplin ‘Footlights’, che ha portato poi al film Luci della ribalta (1952), e il saggio ‘The World of Limelight’ di Robinson che ricostruisce il mondo del musical nella Londra del primo Novecento.
l racconto lungo scritto nel 1948, inedito per oltre 60 anni, è emerso nell’archivio privato Chaplin, composto di 150 mila unità. L’artista lo scrive in un momento cruciale della sua carriera quando sente che il suo pubblico lo sta abbandonando, raccontano Cecilia Cenciarelli, responsabile del Progetto Chaplin, e Kate Guyonvarch dell’Associazione Chaplin.
Il suo Monsieur Verdoux (1947) è un insuccesso e a New York alla conferenza stampa i giornalisti più che del film si occupano delle sue idee politiche e della sua vita privata. E ‘Footlights’ è la storia della crisi artistica del vecchio clown Calvero e della ballerina Thereza, storia ispirata dall’incontro nel 1916 tra Chaplin e il grande ballerino russo Vaslav Nijinsky.
Bologna riunirà per il centenario di Charlot, dal 26 al 28 giugno prologo della 28ma edizione del festival Il Cinema ritrovato, i più importanti chaplinisti a convegno, preceduto in piazza Maggiore la sera del 25 giugno dal cine-concerto chapliniano dell’Orchestra del Teatro comunale di Bologna diretta da Timothy Brock. Al convegno sono attesi Michel Hazanavicius, regista di The Artist; Jos Houben collaboratore storico del regista teatrale Peter Brook; Dan Kemin che insegnò a Robert Downey jr. come ‘diventare’ Charlot nel film di Attenborough.
In cartellone anche la mostra dei manifesti originali di Léo Kouper, disegnatore e autore di tutte le affiche per le riedizioni dei suoi film, curate dallo stesso Chaplin.
Il film diretto da Vittorio De Sica nel ’61 è stato restaurato in 4k da Cinecittà e Filmauro, con la supervisione di Andrea De Sica. Per l’anteprima alla Festa del Cinema di Roma, le parole del nipote e del figlio, Brando e Christian De Sica
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