“We like it hot… but don’t let it burn” è il motto di questa edizione di Culinary Cinema, il programma di cinema e cibo inserito nella 64esima Berlinale, che si svolgerà dal 9 al 14 febbraio. “L’uso del fuoco e la cottura distinguono gli umani dalle altre specie. Ma il fuoco è anche una minaccia per le nuove generazioni a causa del riscaldamento globale. Facciamo qualcosa per fermarlo”, dichiara il direttore della Berlinale Dieter Kosslick.
15 film su cibo e ambiente saranno presentati al Martin-Gropius-Bau. Dopo le proiezioni, gli chef stellati Daniel Achilles, Matthias Diether, Michael Kempf, Tim Raue e i fratelli Roca serviranno un pasto ispirato alle pellicole al ristorante “Gropius Mirror”. In programma tra gli altri l’italiano I cavalieri della Laguna di Walter Bencini, che parla di una cooperativa di pescatori sulle coste della Toscana. Inoltre sarà presentato anche il corto I maccheroni di Raffaele Andreassi (1957). Natural Resistance di Jonathan Nossiter racconta la lotta dei viticultori italiani che combattano le norme imposte dalla UE per la vinificazione difendendo le tradizioni locali. Nel documentario anche materiali d’archivio della Cineteca Bologna. In occasione della premiere di questo film lo chef Matthias Diether proporrà una sua interpretazione della cucina italiana.
Alla prossima edizione della Berlinale, 5-15 febbraio 2015, sarà presentata una retrospettiva dei film del regista, a cui il festival renderà omaggio. lo ha annunciato il direttore Dieter Kosslick
Prende il posto della storica manager Beki Probst, che assume l'incarico di presidente di EFM e affiancherà il nuovo direttore
Sarà la Satine Film a distribuire in Italia due delle pellicole vincitrici all’ultimo Festival di Berlino: Kreuzweg di Dietrich Brüggeman - Orso d’Argento per la miglior sceneggiatura e Premio della Giuria Ecumenica - e Difret, film dell'etiope Zeresenay Mehari coprodotto da Angelina Jolie, già vincitore del Sundance, che si è aggiudicato il premio del pubblico nella sezione Panorama
L'Orso d'oro e l’Orso d’argento per l’interpretazione maschile vanno al fosco noir Black coal, thin ice di Diao Yinan insieme al premio per il miglior contributo tecnico alla fotografia di Tui na di Lou Ye. Un trionfo cinese a conferma della forte presenza al mercato di questa cinematografia. Importante anche l’affermazione del cinema indipendente Usa che ha visto andare il Grand Jury Prize a Wes Anderson per il godibilissimo The Grand Budapest Hotel. Il talentuoso regista ha inviato un messaggio nel suo stile: “Qualche anno fa a Venezia ho ricevuto il leoncino, a Cannes mi hanno dato la Palme de chocolat, che tengo ancora incartata nel cellophane, finalmente un premio a grandezza naturale, sono veramente contento”. Delude il premio per la regia a Richard Linklater che avrebbe meritato di più