TORINO. Bambini nel tempo. L’Italia, l’infanzia e la Tv, il film documentario di Maria Pia Ammirati, Roberto Faenza e Filippo Macelloni, con la regia di Roberto Faenza e Filippo Macelloni, prodotto da Rai Teche e Rai Cinema, mette a confronto i bambini di ieri e di oggi alle prese con le stesse domande, paure, emozioni, scelte, in momenti diversi della storia del Paese. Un viaggio nel tempo e nello spazio, dal Nord al Sud, scandito da temi trasversali e universali.
Si passa dai bambini lavoratori delle campagne del Lazio o del Veneto degli anni ‘50 – e anche nel 1974 bambini pastori sulle montagne della Valtellina o ambulanti in periferia di Roma – alle vacanze in colonia degli anni ‘60, dalle scuole sperimentali degli anni ‘70 alla sicurezza e rigidità della vita in una famiglia tradizionale lombarda nel 1965.
Il film documentario è stato realizzato con materiale storico e di repertorio dell’Archivio Teche della Rai, digitalizzato e restaurato a cura del polo tecnologico di Teche Torino. Avrà anche una versione interattiva che consentirà, attraverso web, tablet e smart TV, un coinvolgimento degli spettatori e li guiderà nell’approfondimento dei materiali utilizzati, grazie alla versione integrale di alcuni filmati, articoli di giornali e riviste, interviste etc. Bambini nel tempo andrà, inoltre, in onda su Rai1 il 3 gennaio, ore 23.30, a cura di Speciale Tg1.
“Il film appartiene al progetto inaugurato lo scorso anno da Rai Teche di produrre film e documentari con il solo contenuto d’archivio. Uno scavo profondo che potesse dar vita a nuovi prodotti firmati da importanti registi italiani – dice Maria Pia Ammirati direttore di Rai Teche – il segnale che l’Archivio Rai è uno straordinario strumento oltre che un immenso giacimento. I bambini che abbiamo voluto cercare nelle Teche sono l’Italia di questi ultimi 60 anni, l’Italia vista dal basso dal punto di vista dei piccoli, l’Italia di un mondo post guerra apparentemente perduta.”.
Filippo Macelloni ricorda come il film sia stato possibile “solo grazie a chi ha filmato, registrato, raccontato storie di bambini nella TV per tutti questi anni. Da Luigi Comencini a Mario Lodi, da Bruno Munari a Luisa Mattia, da Maurizio Nichetti a Silvia Pizzetti. E a tutti gli operatori, registi, giornalisti, autori che hanno fatto e continuano a farlo per la TV pubblica. Abbiamo anche trovato dei complici preziosi nei bambini che si sono messi in gioco con disegni e parole e che hanno aggiunto al film un punto di vista contemporaneo”.
“Siamo di fronte alla miniera della memoria, un patrimonio di valore immenso, ancora inesplorato, che può riservare sorprese senza fine – aggiunge Roberto Faenza – Sono così numerosi i materiali lì sepolti in attesa di tornare a nuova vita, che si potrebbe raccontare un mondo intero. I bambini che abbiamo riportato in vita sono solo un esempio di quanto si potrebbe fare”.
Dai 26.900 del 2014 si è passa ai 29.700 del 2015, gli incassi da 254.369 € a 264.882, ciò per effetto del maggior numero di ingressi a prezzo ridotto per giovani al di sotto dei 26 anni e delle numerose convenzioni
Il regista danese ha accompagnato al TFF la proiezione di Terrore nello spazio nella versione restaurata: “E’ un modello di cultura pop. Questo film di grande artigianato ha in sé molti approcci stilistici del film di fantascienza e ha superato la prova del tempo. Design, costumi, scenografia risultano efficaci al pari di quelli di titoli come Blade Runner e 2001 Odissea nello spazio. Ma c’è un altro film sottovalutato che andrebbe restaurato Città violenta di Sergio Sollima, con Charles Bronson”. Silenzio assoluto sul nuovo film The Neon Demon e sul progetto tv Les Italiens
A La patota di Santiago Mitre vanno il Premio Speciale della giuria e il Premio per la Miglior attrice a Dolores Fonzi; il Premio per il Miglior attore a Karim Leklou per Coup de chaud, film di Raphaël Jacoulot che conquista anche il Premio del pubblico. Premio per la Miglior sceneggiatura ex-aequo a A Simple Goodbye di Degena Yun e a Sopladora de hojas di Alejandro Iglesias Mendizábal. A Italiana.doc premiati Il solengo di Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis e La gente resta di Maria Tilli. Premio Fipresci a Les loups di Sophie Deraspe e Premio Cipputi a Il successore di Mattia Epifani
Conferenza stampa di chiusura veloce e senza polemiche. Paolo Damilano, presidente del Museo nazionale del cinema, si dichiara molto soddisfatto e ricorda che "Valerio Mastandrea, presidente della Giuria, si è stupito quanto il nostro festival sia frequentato e seguito dal pubblico". La direttrice Emanuela Martini incassa il sostegno dei vertici del Museo del Cinema e si dichiara disponibile rispetto al programma cioè “a tagliare al massimo 20, 30 titoli” e anticipa l’idea di replicare il prossimo anno la maratona cinematografica di sabato.
I Premi collaterali
Dustur di Marco Santarelli premiato due volte