Il “presidente degli Stati Uniti d’America” condannato a risarcire 31 milioni di dollari alla produzione di House of Cards: Kevin Spacey ha impersonato il ruolo, in una scalata narrativa che l’ha portato a essere il Potus della serie, ma a causa dei suoi comportamenti – non finzionali – è uscito di scena nella sesta stagione.
Spacey ha dovuto affrontare le accuse di molestie e aggressioni verso giovani uomini, tra cui un assistente di produzione della serie. La prima accusa pubblica verso Kevin Spacey risale al 2017: un articolo di “Buzzfeed” riportava le parole dell’attore Anthony Rapp, che rivelava di essere stato oggetto di molestie sessuali da parte di “Frank Underwood” – il personaggio di Spacey nella serie HoC – quando aveva solo 14 anni. I produttori di House of Cards lì decisero per una sospensione dell’attore di due giornate, poi “CNN” pubblicò un pezzo che lo si accusava di aver creato un’atmosfera inquinata sul set, corollata da commenti espliciti, fino a toccare – senza consenso – giovani dello staff.
Il giudice Mel Red Recana ha decretato che l’attore debba pagare alla MRC la somma suddetta: nella sostanza, nella giornata di ieri è stata confermata la sentenza dell’ottobre 2020: nello specifico la suddivisione delle pena economica prevede 29.5 milioni di $ in danni e 1.5 a copertura di spese legali e burocratiche. Secondo MRC lo scandalo è stato motivo della perdita di milioni di dollari in profitti perché la condotta di Spacey li ha obbligati a rimuoverlo dalla stagione, imponendo anche la riduzione delle puntate da 13 a 8.
Il presente di Spacey è dunque una sostanziosa candanna economica ma anche un ritorno sul set, infatti prossimamente sarà protagonista del film Peter Five Eight, per cui i produttori hanno dichiarato: “Ci sono persone che vorrebbero non recitasse, ma sono superate numericamente dai fan di tutto il mondo che attendono il ritorno sullo schermo di un artista che hanno apprezzato per decenni. La produzione non è a conoscenza o commenta le varie accuse che stanno venendo diffuse, e crede che si tratti da una questione che devono risolvere i tribunali per determinarne la validità. Peter Five Eight è un film per i fan che si preoccupano più dell’arte che dello scandalo”.
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