Il nuovo personaggio di Hilary Swank (due volte Oscar con Boys don’t cry e Million Dollar Baby) è una giovane donna malata da Sla in Qualcosa di buono di George C. Wolfe, con Emmy Rossum, nelle sale dal 27 agosto con Koch Media. Tratta dall’omonimo romanzo di Michelle Wildgen (in uscita sempre ad agosto con Vallardi), la storia unisce i toni da dramedy alla Quasi amici con la commozione del classico film d’amore, amicizia e malattia. La protagonista (anche produttrice) si è trovata a confrontarsi con le tematiche del film, a ruoli inversi, anche nella vita reale: infatti per assistere il padre Stephen (con il quale in passato i rapporti non erano stati facili), reduce da un trapianto di polmone, ha deciso di prendersi una pausa, pur senza fermarsi completamente, da Hollywood. “Non c’è niente che voglia fare di più che stare con mio padre in questo periodo di bisogno – ha spiegato all’HuffPost -. Se non mi prendessi cura di lui, riguardando indietro penso avrei sempre il rimorso di non essergli stata accanto. Siamo molto legati ora, il legame che abbiamo creato compensa quello che non abbiamo avuto in passato”.
In Qualcosa di buono, invece, ad avere bisogno di assistenza, comprensione, empatia, aiuto, è il suo personaggio Kate, pianista classica, di buona famiglia, affetta da Sla e costretta sulla sedia a rotelle. La routine nella quale è accudita dal marito Evan (Josh Duhamel), avvocato di successo, è sconvolta quando Kate, che si sente sempre più isolata e impotente, decide di assumere come ‘badante’, nonostante non abbia nessuna esperienza, Bec (Emmy Rossum, alla ribalta negli Usa per il suo ruolo nella serie Shameless con William Macy), scapestrata studentessa universitaria in crisi e aspirante cantante. Mentre il legame tra le due donne, così diverse, diventa sempre più solido, scoppia la crisi tra Kate e il marito… Come d’abitudine Hilary Swank ha voluto riprodurre con la più grande precisione la trasformazione fisica del personaggio (dai movimenti alla voce), qui alla prese con una malattia degenerativa: “Ho fatto molte ricerche, mi sono preparata con l’aiuto di un’infermiera e ho incontrato molti malati di Sla che hanno condiviso con me dettagli intimi e privati su cosa voglia dire affrontare ogni giorno, emozionalmente e fisicamente questa diagnosi – ha spiegato l’attrice – Speravano che il film aumentasse la consapevolezza sulla malattia, e ciò ha aggiunto una responsabilità molto maggiore per me, sentivo di dover rappresentare tutti quelli che ho incontrato”. Tra i prossimi impegni di Hilary c’è la serie The One Percent, creata da Alejandro Gonzalez Inarritu e interpretata, fra gli altri, da Ed Harris e Ed Helms. Protagonista della storia è una famiglia di agricoltori alle prese con le disparità del mondo.
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