Hesher è un giovane rozzo, puzzolente, violento, sgradevole e volgare. Non combina nulla tutto il giorno e le sua maggiori attività consistono nello sballarsi di fumo, nel guardare film porno e nell’ascoltare musica thrash a tutto volume. Il personaggio, interpretato dal convincente Joseph Gordon-Levitt, dà il titolo col suo nome al film Hesher è stato qui, in uscita con Bolero il 3 febbraio, dramma indipendente diretto e scritto da Spencer Susser che vede tra i suoi protagonisti, tra l’altro, anche Natalie Portman e Rainn Wilson, recentemente visto nel bizzarro Super.
Ma il vero protagonista è T.J. (Devin Brochu), un ragazzino problematico che deve fare i conti con la recente perdita di sua madre e il conseguente stato di depressione in cui versa suo padre. Vivono con la nonna (Piper Laurie) che ce la mette tutta per dimostrar loro il suo amore ma ottiene in cambio solo indifferenza. Sarà proprio l’ambigua figura di Hesher, piazzatosi senza chieder permesso nella casa della triste famiglia, a rimettere parzialmente a posto le cose, sebbene con metodi eccentrici, bizzarri e non sempre piacevoli.
E’ lo stesso Gordon-Levitt a raccontare a fondo il suo personaggio: “Ognuno ha una definizione differente di Hesher. E’ un folle, a metà tra il punk e il metal. Incredibilmente è proprio lui che mostra a TJ e a suo padre come stiano ignorando l’unico elemento positivo delle loro vite. Nonostante le loro palesi diversità, Hesher e la nonna fanno velocemente amicizia. Hesher è l’unico ad apprezzarla veramente in casa, riconoscendo la sua gentilezza e il suo amore. E’ l’unico capace di ascoltarla veramente”. Lo pensa anche Natalie Portman: ” A Hesher non importa quel che gli altri pensano di lui. E’ la manifestazione fisica di tutte le emozioni che T.J. sta provando e, pur essendo di fatto un suo antagonista, gli permette di superare lentamente il torpore che si è impossessato della sua vita. Tutto quello che Hesher dice ha un doppio significato. E’ buono o cattivo? Non è facile rispondere”.
“E’ un film a basso budget che ha superato ogni aspettativa – racconta il produttore Matt Weaver – ha grandi interpreti e una sceneggiatura visionaria, non si poteva sperare di meglio. E’ sul filo del rasoio tra dramma e commedia. Siamo riusciti a farci finanziare un film indipendente in un momento in cui l’economia mondiale stava per collassare. E’ stato difficile, ma dalla nostra avevamo Spencer Susser e la sua incredibile sceneggiatura”, grazie ai quali il film è approdato al Sundance 2010.
Chi mastica un po’ di cultura ‘metal’, poi, oltre ad adorare Hesher, troverà nella pellicola diversi punti di gradimento, a partire dalla pompatissima colonna sonora costituita da pezzi di Metallica – The Shortest Straw, Fight Fire With Fire, (Anesthesia) Pulling Teeth, Battery, Motorbreath – e Motörhead (Rock Out), tra le più celebri band del settore. Gordon-Levitt ha poi ufficialmente affermato di essersi ispirato a Cliff Burton, defunto primo bassista degli stessi Metallica, per costruire il suo personaggio, che spesso indossa proprio una maglietta dei Motörhead. Su questi elementi gioca molto anche il ‘marketing’: il logo del film ricorda molto quello dei Metallica, con il beneplacito del gruppo che ha di contro dichiarato di aver apprezzato molto l’opera. Il titolo italiano – in originale si chiama solo Hesher – riprende l’espressione americana “Kilroy è stato qui”.
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