Helen Mirren è Golda Meir, Iron Lady di Israele

Helen Mirren è la protagonista assoluta di Golda di Guy Nattiv, presto in sala con 01 Distribution dopo l'anteprima a Berlinale Special


BERLINO – La guerra del Kippur (ottobre 1973) vista dalla prospettiva di Golda Meir, primo ministro di Israele, Lady di ferro, leader laburista e accanita fumatrice. Ce la restituisce l’interpretazione mimetica (anche grazie al trucco massiccio) di Helen Mirren, protagonista assoluta di Golda di Guy Nattiv, presto in sala con 01 Distribution.

La donna politica israeliana era stata già impersonata da Ingrid Bergman in uno sceneggiato tv e da Anne Bancroft sul palcoscenico teatrale, qui Golda Meir è una donna circondata da uomini – i generali Dayan, Elazar e Sharon, l’americano “amico” Henry Kissinger (Liev Schreiber) – e costretta a prendere decisioni da cui dipende la vita di migliaia di uomini, mentre lo Stato ebraico è attaccato da Siria ed Egitto che hanno fatto irruzione nel Sinai e sulle Alture del Golan in forze massicce. Israele rischia la disfatta totale.

“Interpretarla – ha detto Helen Mirren in conferenza stampa – non è stato troppo diverso da vestire i panni della regina Elisabetta I. Golda era molto coraggiosa e la sua dedizione verso Israele totale, come lo era stata Elisabetta I. Non era inflessibile, anzi era materna, amava cucinare, era felice quando poteva stare nel suo kibbutz a occuparsi delle galline, ma la vita la portò su un cammino differente”.

Il cinquantenne Guy Nattiv (applaudito per Skin) ha portato a Berlinale Special questo film che racconta la tempra straordinaria di Golda Meir e le sue contraddizioni umane. Sfruttando i suoi rapporti con il Segretario di Stato Henry Kissinger, la premier ottiene aiuti militari e si mette alla testa di un gruppo di generali poco motivati e in qualche caso incompetenti, arrivando infine alle dimissioni. Tuttavia il trattato firmato dall’Egitto rappresenterà il primo riconoscimento ufficiale di Israele da parte di un Paese arabo.

Ma Golda ha avuto da poco una diagnosi di cancro e sta per intraprendere le cure in segreto. “E’ un nuovo punto di vista su Golda Meir – afferma lo sceneggiatore Nicholas Martin – raccontare quello che fece in quelle due settimane, la sua forza e la sua instancabilità. Ci siamo basati su un’enorme mole di documenti, alcuni desecretati di recente, cercando una storia all’interno di questo materiale”. Guy Nattiv ammette di essersi ispirato a Das Boot di Wolfgang Petersen (1981): “Lei è in trincea, bloccata in una posizione da cui non può muoversi, sola in mezzo a tutti questi uomini, consapevole che i suoi soldati stanno morendo. Questa guerra è il suo Vietnam. Non è un personaggio univoco, ha i suoi punti deboli, sbaglia e si prende le sue responsabilità, cosa che i leader di oggi non fanno più”.

Guy Nattiv affronta anche il tema della scelta di un’attrice non ebrea per il ruolo. “Helen era perfetta, è una delle migliori attrici al mondo, ha l’anima e le qualità giuste. Del resto il film è totalmente israeliano, sia per il resto del cast che per la troupe”. E Lior Ashkenazi, che interpreta il generale David ‘Dado’ Elazar, fa una domanda provocatoria: “Chi chiamereste a interpretare Gesù? Un ebreo o un non ebreo?”. “Beh, non me”, scherza Mirren. 

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