Greedy People, diretto da Potsy Ponciroli e scritto da Mike Vukadinovich, presentato alla Festa del Cinema di Roma, si colloca decisamente nel filone del noir contemporaneo, con sfumature comiche e un cast di attori di primo piano. La trama si sviluppa nella tranquilla cittadina di Providence, South Carolina, dove un ritrovamento inaspettato trasforma una giornata ordinaria in un’avventura dalle tinte oscure e grottesche.
Protagonista della vicenda è Will, interpretato da Himesh Patel, un giovane poliziotto al suo primo giorno di servizio. La sua vita sembra perfetta: ha appena ottenuto il nuovo lavoro e sua moglie Paige, interpretata da Lily James, è in dolce attesa. Tuttavia, la tranquillità apparente della sua nuova routine viene presto infranta. Al suo fianco c’è Terry, un veterano della polizia locale con un approccio decisamente poco ortodosso al mestiere, interpretato da Joseph Gordon-Levitt. Il loro rapporto richiama il classico schema del “buddy cop” con un contrasto netto tra la figura inesperta di Will e il cinismo navigato di Terry.
Durante il turno, mentre Terry è impegnato in una relazione extraconiugale, Will si ritrova coinvolto in un incidente inatteso. Convinto che sia in corso un furto, si introduce in una lussuosa villa e si trova di fronte Virginia (Traci Lords), la padrona di casa. Quello che doveva essere un intervento di routine si trasforma in tragedia: un fatale malinteso porta alla morte della donna. Qui inizia il vero dramma del film, che si evolve in un crescendo di situazioni imprevedibili.
Nel tentativo di coprire l’accaduto, Will e Terry scoprono una borsa contenente un milione di dollari nascosta nella villa. Questa scoperta li spinge a compiere scelte sempre più rischiose. Decidono di prendere il denaro e mascherare l’omicidio come un’intrusione violenta, sperando che, con il tempo, l’interesse sulla vicenda si affievolisca. Il proprietario della casa, Wallace (Tim Blake Nelson), è un imprenditore locale nel settore della pesca, la cui vita privata nasconde a sua volta dei segreti. Intanto, il capo della polizia Murphy (Uzo Aduba) intuisce che qualcosa nella storia non torna.
La narrazione si arricchisce di nuovi personaggi mano a mano che la trama procede. Tra questi troviamo Keith (Simon Rex), il massaggiatore personale di Virginia, e una coppia di sicari dal sapore tarantiniano, “The Irishman” (Jim Gaffigan) e “The Colombian” (José María Yazpik). I due killer, con il loro stile sopra le righe, aggiungono un ulteriore strato di eccentricità a una storia già densa di situazioni al limite.
Ponciroli, qui al suo secondo lungometraggio dopo Old Henry, continua a esplorare tematiche legate alla moralità e alle conseguenze delle scelte umane, pur con un taglio differente rispetto al suo debutto. Se nel suo precedente lavoro si concentrava su atmosfere western e confronti diretti tra i personaggi, in Greedy People il regista opta per un ritmo più dinamico e una narrazione non lineare, arricchita da flashback che introducono nuovi dettagli e colpi di scena.
Dal punto di vista stilistico, il film presenta alcune similitudini con le opere dei fratelli Coen, non solo per l’inclusione di Tim Blake Nelson, spesso collaboratore dei celebri registi, ma anche per l’umorismo nero e le situazioni surreali che caratterizzano la storia. Tuttavia, Greedy People mantiene una sua identità specifica, con un approccio più orientato alla commedia rispetto al classico thriller.
La sceneggiatura di Vukadinovich gioca molto sulle interazioni tra i personaggi e sui loro difetti, mettendo in evidenza come l’avidità possa facilmente distorcere anche le migliori intenzioni. Il tema del denaro come catalizzatore di comportamenti immorali è centrale e viene declinato attraverso una serie di eventi che spingono i protagonisti sempre più verso il caos.
“È una commedia nera su due poliziotti che commettono un errore al lavoro e poi trovano una grande quantità di denaro – dice Patel del film in un’intervista a ‘RadioTimes’ – Prendono la decisione sbagliata, e il film parla di cosa succede dopo e delle varie svolte sbagliate che prendono. È davvero un film divertente. Parla di dove porta l’avidità in diversi contesti e scenari. C’era qualcosa di intrigante in questa coppia innocente, diciamo così, che vuole solo iniziare una nuova vita, e poi nel caos che ne deriva. Ma tutto avviene all’interno di questa piccola comunità, dove sembra tutto così importante per loro, e diventa una questione di vita o di morte”.
La vera comunità in cui hanno girato il film si trovava in una “bellissima parte dell’America” chiamata Southport, una “cittadina davvero, davvero dolce” nel North Carolina che Patel descrive come un luogo gioioso dove trascorrere il tempo.
“Erano molto generosi, la città era entusiasta di averci lì – spiega – ed è una parte dell’America che forse altrimenti non avrei mai visto, il che è sempre un privilegio in quello che faccio, poter viaggiare e vedere posti del mondo che altrimenti non avrei mai visto”.
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