“Nessuna delle decisioni prese dalla giuria è stata unanime, ma sarebbe stato buffo il contrario. Abbiamo discusso molto ma non c’è stata nessuna battaglia particolare. A me piace il cinema personale, non ho regole particolari per giudicarlo, può essere sperimentale o meno ma l’importante è che emozionino e raccontino storie interessanti. Tutto sommato sono state decisioni facili”. Così il presidente della giuria, il regista americano James Gray, parlando di un verdetto che ha regalato all’Italia il primo Marc’Aurelio d’oro, ma anche due premi a interpreti americani. E un altro giurato, Luca Guadagnino, interviene proprio sul premio alla voce di Scarlett Johansson: “Io ritengo che il premio non sia a una voce, ma a una performance. In questo caso il personaggio è la voce di un computer: personalmente condivido la scelta e credo di poter parlare a nome di buona parte della giuria. Le mie memorie cinefile mi rimandano a quando Polanski premiò una bambina di tre anni o a quando Moloch, basato sui diari di Eva Braun, vinse il premio per la miglior sceneggiatura. Il problema è capire se siamo ancora in grado di abbandonarci al piacere del cinema e della sorpresa, io amo i ‘detour’ che il cinema offre, li preferisco alla prevedibilità”. Un commento anche sul premio a Matthew McConaughey. Per Gray “ha reso con grande empatia e umanità il suo personaggio, Ron”. Per Guadagnino: “La recitazione di McConaughey corrisponde a un grande modello classico. Si tratta di riconoscere uno standard di eccellenza interpretativa tutta legata al mondo anglosassone e americano, con dei tratti fondamentali come la mimesi col soggetto interpretato e la mutazione del corpo. E’ cinema di intrattenimento ma con elementi umanistici e civili importanti”. Mentre il distributore italiano di Dallas Buyers Club, Francesco Melzi, evidentemente soddisfatto per il doppio premio (oltre al miglior attore anche quello del pubblico BNL) si dice un po’ imbarazzato. “Mi rendo conto che il film sta crescendo e sarà probabilmente candidato a Oscar e Golden Globe. Stiamo lavorando per farlo uscire il 30 gennaio e magari coinvolgere il protagonista Matthew McConaughey, che non può essere qui oggi, in un tour europeo, tutto da definire”.
"Il preconsuntivo del 2013 - ha dichiarato il presidente Paolo Ferrari - si è chiuso in pareggio, dimostrando una gestione estremamente attenta ai costi e riuscendo contemporaneamente a condurre un’edizione di buon livello"
Gli interventi di Martha Capello, Lidia Ravera, Flavia Barca e Eugenio Patanè
Il ministro: "Siamo disponibili a discutere quelle azioni organiche e coerenti, richieste dal presidente Zingaretti, in grado di garantire il miglior futuro della manifestazione”
Il presidente della Regione Lazio: “Così si rafforzerebbe l'autorevolezza della Fondazione Cinema per Roma. Inoltre maggiore collaborazione con il Festival della Fiction”. La risposta del ministro Bray