Grace di Monaco di Olivier Dahan, con Nicole Kidman e Tim Roth, inaugurerà il 14 maggio (fuori concorso) la sessantasettesima edizione del festival di Cannes. E sarà nelle sale italiane il giorno dopo, distribuito da Lucky Red. Un film dalla vita difficile. La famiglia reale lo ha boicottato, e infatti i Grimaldi non saranno all’anteprima. Il problema del principe Alberto II e delle sorelle, Caroline e Stephanie, non è tanto il modo in cui la loro mamma è stata portata sul grande schermo, quanto il ritratto della figura paterna, Ranieri III. Alberto II, diventato reggente nel 2005, alla morte del padre, teme che il film ne dia un’immagine negativa e lo mostri come un leader che controllava la vita della madre in tutto e per tutto.
Le Figaro, che ha ripreso la notizia del boicottaggio di Cannes, trova conferme da fonti anonime del palazzo: “Il problema – gli è stato riferito – è che se Grace ne esce glorificata, il principe invece è dipinto come debole, unilaterale e possessivo verso la moglie”. Sin da quando il film è stato annunciato, comunque, i figli di Grace Kelly hanno espresso vivo disappunto: “Questo film non è un biopic. Racconta una pagina, riscritta e inutilmente resa glamour, della storia del Principato di Monaco”, avevano scritto in un comunicato nel gennaio 2013. Il regista però sostiene che non era sua intenzione fare un film biografico ma proporre un ritratto di donna moderna che tenta di conciliare la famiglia, il marito e la carriera ma che finisce per rinunciare al cinema e inventarsi un altro ruolo”.
Non si tratta però dell’unico scontro: infatti Dahan sarebbe in discussione e polemica con il produttore americano Harvey Weinstein che gli avrebbe imposto un montaggio più commerciale. Il delegato generale di Cannes Thierry Frèmaux ha osservato che il film sarà proiettato “nella sola versione che esiste, quella voluta dal regista… Siamo in Francia e a Cannes – ha detto – la sola versione è quella del regista”.
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