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LUNEDÌ 30 GENNAIO - Nella rassegna di oggi troviamo le interviste a M. Night Shyamalan, Jim Jarmusch e Raoul Bova. Su "La Stampa" troviamo addirittura un pezzo firmato dalla grande Monica Vitti


M. NIGHT SHYAMALAN Arianna Finos su “La Repubblica” intervista il maestro del thriller M. Night Shyamalan, pronto al ritorno sul grande schermo con Bussano alla porta. Nel film, una bella famiglia omogenitoriale in vacanza in una baita di montagna viene minacciata da una presenza esterna, i “cavalieri dell’Apocalisse”, che li costringono a scegliere il destino del mondo. “Ogni volta che rivedo il film mi commuovo di fronte a questa storia d’amore, – dichiara il regista – a questa dolcissima straordinaria famiglia. E spero che il pubblico si identifichi”. Nell’intervista, Shyamalan ripercorre la sua carriera e ha parole dolci che per Bruce Willis, che recitando ne Il Sesto Senso ha contribuito al suo successo: “Sono molto triste – afferma in relazione alla malattia diagnosticata all’attore – e sono grato di aver avuto la grande fortuna che mi abbia fatto da fratello maggiore per così tanto tempo. Mi manca”.
Del film ne parla anche Alberto Crespi, sempre su “La Repubblica”, in un articolo intitolato “La lunga vita del genere horror perché c’è sempre bisogno di avere paura”. In un percorso che parte da La notte dei morti viventi, passa da Shining e arriva proprio a Bussano alla porta, definito: “un film di paura classico aggiornato al politically correct del terzo millennio”.

JIM JARMUSCH – In occasione della masterclass tenuta al Festival di Marrakesh, Fulvia Caprara de “La Stampa” ha avuto l’occasione di intervistare Jim Jarmusch, che si appresta a iniziare un tour musicale dove sonorizzerà quattro film di Man Ray. Tra le tante domande anche una sul nostro Roberto Benigni, che recitò per lui in Daunbailò: “Una persona stupenda. – afferma Jarmusch – Una volta mi disse che aveva bisogno di dormire 12 ore al giorno. Gli ho chiesto come mai e lui mi ha dato una risposta bellissima, mi ha detto che se non avesse fatto così non avrebbe avuto abbastanza tempo per sognare”.

MONICA VITTI – Brillante idea de “La Stampa” che, in occasione della ristampa del libro autobiografico Il letto è una rosa di Monica Vitti, pubblica un articolo firmato proprio dalla grande attrice scomparsa un anno fa. Al suo interno troviamo un lungo estratto del libro, per gentile concessione dell’editore. “Mi spiace non aver visto la Madonna – si legge – le avrei chiesto qualcosa sulla capacità di resistere”.

RAOUL BOVA – Il popolare attore italiano Raoul Bova sarà protagonista della seconda stagione di Buongiono, mamma!, fiction di Canale 5 che andrà in onda dal 15 febbraio. Nell’intervista su “La Stampa” ad opera di Adriana Marmiroli, Bova racconta dell’esperienza di essere padre di quattro figli nella realtà e anche nella finzione: “Come Guido, sono un padre che cerca di essere presente il più possibile nella vita dei figli. Magari io non ci sono sempre fisicamente. Ma non mi tiro mai indietro quando si tratta di condividere cose e momenti: accompagnarli nella loro crescita è fondamentale”.

MONDA DA ROMA A PARIGI Gloria Satta su “Il Messaggero” scrive dell’incarico ottenuto dall’ex direttore della Festa di Roma Antonio Monda, che da giugno a Natale curerà un omaggio interdisciplinare dedicato a Napoli ospitato al Louvre di Parigi. Nel ruolo di “guest curator” Monda organizzerà incontri e retrospettive in una sala di 400 posti situata sotto la Piramide di Pei. “Lo considero un riconoscimento del mio lavoro di organizzatore culturale non solo nel cinema ma anche in ambito interdisciplinare”: ha dichiarato.

EVERYTHING EVERYWHERE ALL AT ONCE – Le 11 nomination agli Oscar non sono servite a far digerire a Paolo Mereghetti il “caotico” Everything Everywhere All at Once. Il grande critico de “Il Corriere della Sera” recensisce uno dei film più premiati dell’anno, che tornerà in sala dal 2 febbraio. Solo due stelline per il secondo lungometraggio dei Daniels. Il problema secondo Mereghetti è generazionale: “il film ha affascinato il pubblico più giovane, abituato a ragionare con la logica non certo cartesiana dei videogiochi”. Un cinema “ultra-cinetico” che può piacere, insomma, solo “a patto di non avere le sinapsi un po’ intorpidite dall’età.

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30 Gennaio 2023

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