Gondry dipinge Chomsky, il sogno incontra la logica

Is the Man Who is Tall Happy ? è il documentario animato di Michel Gondry, realizzato conversando a lungo con il linguista Noam Chomsky


BERLINO – Una sorta di affettuoso duello tra visioni del mondo. Un passo a due che fa danzare in piena armonia il rigore intellettuale e la fantasia sfrenata, la logica e il sogno. È Is the Man Who is Tall Happy ?, il nuovo lavoro realizzato da Michel Gondry mentre preparava La schiuma dei giorni, conversando a lungo con il linguista, filosofo e teorico della comunicazione Noam Chomsky. La forma è quella, più che insolita, del “documentario animato“, che passa oggi alla Berlinale nella sezione Panorama e colora con le invenzioni del regista di Se mi lasci ti cancello la vita e le riflessioni dell’86enne fondatore della grammatica generativo-trasformazionale, nonché influente attivisa della sinistra radicale americana.

“Non avevo la pretesa di portare delle prove o dimostrare le sue teorie – ha spiegato Gondry – piuttosto volevo usare le mie capacità di artista e la mia creatività per produrre un film unico, stimolato dall’incontro con uno degli ultimi grandi saggi/filosofi che si ancora nella tradizione dei dotti dell’illuminismo”. Il film è un alternarsi continuo tra analisi teorica e confessioni personali, che Gondry conduce con il suo inglese a volte incerto e con il tocco naif dei suoi colori che, svela, avevano fretta di disegnare i pensieri di Chomsky, “…ehm, prima che morisse”, come balbetta il regista dalla voce off.

“Il dialogo con Chomsky è vivace, a volte complesso, spesso toccante e sempre molto umano – ha detto Gondry – Il mio disegno è animato, naif e a volte anche complesso. Le idee di Noam ne scatenano una cascata nella mia testa; le ripetizioni, i meccanismi, la logica implacabile del professore emerito si illustrano naturalmente con l’animazione”. Is the Man Who is Tall Happy ? è, alla fine, un curioso ibrido narrativo e visivo, in cui le parole e la logica del professore prendono il volo grazie all’immaginazione del regista, con continue e improvvise incursioni nell’intimità dell’uomo. “Nel corso della discussione, tra la spiegazione appassionata dell’apparizione del linguaggio 50mila anni fa e il concetto di continuità psichica che si applica agli oggetti che circondano per riconoscerli – spiega ancora Gondry – Chomsky si rivela, ci parla della sua infanzia, della moglie che lo ha accompagnato per tutta la vita e alla cui scomparsa ancora non si è rassegnato. È molto toccante nel suo modo di evocare la sua compagna ogni volta che può, come per farla rinascere. Ed è proprio quello che ho cercato di fare anch’io, perché l’animazione lo permette”.

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08 Febbraio 2014

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