Globi d’oro 2006


Gillo PontecorvoUn momento emozionante: il Globo alla carriera a Gillo Pontecorvo, che non riesce più a camminare, ma ha voluto partecipare a tutti i costi alla serata nei giardini dell’Accademia Tedesca di Villa Massimo. Un momento inatteso: Kim Rossi Stuart che invece di ringraziare, ha improvvisato un balletto alla John Travolta per vincere la proverbiale timidezza. Tornano i Globi d’oro, premio che i corrispondenti della stampa estera in Italia riservano ogni stagione al cinema italiano che li ha colpiti e affascinati. Sono scelte un po’ eccentriche, rispetto ai Nastri e ai David, ma sempre interessanti e qualche volta capaci di recuperare lacune o dimenticanze in una cerimonia più casalinga che glamour: ieri sera l’ha condotta un cronista di cinema come Tonino Pinto coadiuvato dalle incursioni di una spiritosa Sabrina Ferilli, che lo punzecchiava per la sua smemorataggine.
Il regista di matrimoni (segnalato anche per l’interpretazione di Donatella Finocchiaro) è il miglior film e Marco Bellocchio ne approfitta per polemizzare garbatamente con parte della critica italiana,Il regista di matrimoni “estremamente cieca”: “Buongiorno, notte è stato venduto in 43 paesi e anche questo nuovo film sta andando bene all’estero”. Pupi Avati è il miglior regista per La seconda notte di nozze e infatti va avanti al ritmo di due film l’anno: ha appena finito La cena per farli conoscere, che dicono bellissimo, e sta già per partire con Il nascondiglio delle monache che girerà con Laura Morante in America tra appena venti giorni. Un gran premio anche a Sergio Rubini per il suo La terra, ma il cineasta pugliese è tornato al cento per cento attore. Va in giro con i capelli brizzolati gonfiati da una buffa permanente per far contento Alessandro D’Alatri che lo dirige in commediasexy nel ruolo dell’autista di un politico (Paolo Bonolis). Grande attenzione anche a I giorni dell’abbandono: i giornalisti stranieri hanno apprezzato la sceneggiatura di Roberto Faenza e la performance di Margherita Buy, che ha ottenuto un Globo speciale. Ma è Valeria Golino la miglior attrice per La guerra di Mario. Valeria è impegnata e ha spedito un telegramma, mentre Alessio Boni, premiato per Arrivederci, amore ciao, è voluto venire di persona, benché impegnato sul set di Caravaggio. Nonostante lo sciopero selvaggio dei taxi, l’attore, completamente trasfigurato e quasi identico al dissennato pittore, è riuscito ad arrivare in orario da Belgrado, dove rimarrà fino a fine mese. E se suona ovvia la scelta di Riccardo Scamarcio come attore rivelazione (ci aveva già pensato Berlino eleggendolo tra le Shooting Stars) sono abbastanza inattesi i due premi a Foreverblues, prima regia del sempreverde Franco Nero: il film vince anche per la canzone scritta dal jazzista Lino Patruno. Il miglior documentario è In un altro paese di Marco Turco, che era accompagnato da Fabrizio Gifuni, voce fuori campo di Alexander Stille. L’attore esordiente (nel senso letterale del termine) è Alessandro Morace, il bambino di Anche libero va bene (migliore opera prima) mentre il miglior produttore è proprio Rai Cinema, a cui si deve, tra le altre cose, l’apprezzato esordio di Kim. Un premio speciale (si sono moltiplicati, forse per non scontentare nessuno degli ospiti) è andato ad Aurelio De Laurentiis, reduce dal primo ciak, in Spagna, di Manuale d’amore 2, mentre il primo capitolo continua a riscuotere successi all’estero. E proprio dalla Spagna è arrivata Carmen Maura con un messaggio di Pedro Almodovar: “Credevo che Volver fosse il mio film più locale, questo premio dimostra che qualsiasi luogo del mondo può comprendere le lotte di queste donne aggressive e aggredite”. Insieme a Stefania Sandrelli, premio alla carriera, Carmen è stata molto fotografata. Come Raoul Bova, che ha ricevuto uno European Golden Globe nonostante lavori quasi sempre a Hollywood.

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04 Luglio 2006

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