Gli scugnizzi di Scampia sul red carpet


Scugnizzi sul red carpet dell’Auditorium di Roma per i tre film su Scampia prodotti da Gaetano Di Vaio (a lui si deve il Leone del futuro Là-bas di Guido Lombardi). Le associazioni che operano in questo territorio difficile e che hanno collaborato alla produzione, tra cui Mammut, hanno organizzato un pullman per i giovani che si sono riversati al Festival. Mancava però Ciro, il giovane protagonista del cortometraggio, in concorso a Prospettive Italia, che all’ultimo momento non se l’è sentita di farsi vedere.

 

I tre film condividono il luogo e la produzione: la Figli del Bronx che ha lavorato in collaborazione col Centro Territoriale Mammut, col Comitato Vele Scampia, il Comune di Napoli e in coproduzione con Minerva Pictures Group, ma raccontano storie diverse. In particolare Interdizione perpetua di Gaetano Di Vaio è il ritratto di un uomo che di notte raccoglie i metalli dai cassonetti con un furgone per rivenderli ma viene arrestato e condannato come fosse un criminale, mentre in fondo è un antesignano della raccolta differenziata; L’uomo con il megafono di Michelangelo Severgnini, l’unico non napoletano, racconta un piccolo don Chisciotte di periferia, inquilino delle Vele per 30 anni, Vittorio Passeggio, che lotta quotidianamente per cambiare le politiche sociali e per tenere lontana la morsa della camorra. Il corto Ciro di Sergio Panariello, infine, l’unico in concorso, nasce da un laboratorio di scrittura creativa per i ragazzi di Scampia e racconta la storia di Ciro, 14 anni, che trascorre le sue giornate tra la scuola, la salumeria nella quale lavora come garzone e il campo di calcio dove si allena. Nel quartiere non ha molti punti di riferimento se non il suo allenatore di calcio e Anna, sua amica di 18 anni che conosce sin da quando era piccolo. Nel quartiere vive anche Lello, un capozona che simboleggia la ricchezza e il successo, un mito agli occhi di Ciro, circondato da persone che lo ammirano e lo rispettano. Tuttavia, il mito è destinato lentamente a crollare. Nel ruolo del boss di quartiere Salvatore Ruocco, nato e cresciuto a Scampia, diventato attore con ruoli in L’intervallo e Là-bas. Che dice: “Vengo anch’io dal ‘ghetto’ e ho potuto conquistare la fiducia di Ciro, perché con gli scugnizzi c’è bisogno di parlare il linguaggio giusto”. E anche di evitare ogni paternalismo, come spiega Di Vaio, che ha un passato, sempre dichiarato apertamente, vissuto tra carcere e tossicodipendenza: “Non dobbiamo levare i ragazzi dalla strada, ma restituire la strada ai ragazzi”. A febbraio sarà in libreria con Einaudi il suo romanzo “Non mi avrete mai”.

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17 Novembre 2012

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