“Il titolo è ispirato alla sonata di Bach 208 “Le pecore possono pascolare in pace” ed è diventato “Gli agnelli possono pascolare in pace” a sottolineare come le vittime sacrificali per antonomasia possano crescere e trovare l’opportunità di un nuovo equilibrio”. Il regista e sceneggiatore Beppe Cino così ci introduce al suo film. Partendo da una cultura meridionale ossessionata dal concetto di proprietà e confine, vuole rappresentare nel film il tema universale del confine sociale, culturale, che appunto non è soltanto quello territoriale. Il film non assolve nessuno ma nemmeno giudica. Maria Grazia Cucinotta e Massimo Venturiello i protagonisti di “Gli agnelli possono pascolare in pace”, prodotto e distribuito dalla Draka Distribution.