“Il suo è stato un esempio di coraggio, professionalità e umiltà. Quando gli ho proposto di girare un documentario su di lui, mi ha risposto: ‘A chi interessa?’. Io gli ho detto semplicemente: ‘Papà, a tutti!”. Sì, perché il documentario Giuliano Gemma, un italiano nel mondo – hanno spiegato stasera all’Auditorium le figlie Vera e Giuliana, che l’hanno realizzato – è stato concepito e girato due anni fa, proprio con la complicità del mitico Ringo del western all’italiana, scomparso il 1° ottobre scorso a causa di un incidente stradale.
“Il primo a cui ho timidamente chiesto una testimonianza è stato Ennio Morricone – racconta Vera – dopo il suo entusiastico sì mi sentivo ormai responsabilizzata a portare avanti il lavoro con impegno”. E così, a poco più di un mese dalla sua scomparsa, il documentario passa al Festival di Roma come omaggio dovuto a uno dei più significativi attori del cinema italiano, un artista che ha attraversato i generi e portato nel mondo i film tricolori. Giuliano Gemma, un italiano nel mondo è un documentario di 83 minuti in cui si ripercorrono le gloriose tappe professionali e private dell’atletico attore che, tra i primi film interpretati, ha avuto Ben Hur e poco dopo Il gattopardo. Poi, tra le evoluzioni da trapezista nel circo, le belle performance sportive, il sodalizio con Duccio Tessari, il matrimonio e le due figlie, il film rievoca i momenti salienti della carriera del bell’attore che affiancò Lee Van Cleef e Kirk Douglas, Claudia Cardinale e Liv Ulmann e fu diretto da registi come Visconti, Damiani, Squitieri, Monicelli, Zurlini (fino all’ultimo, Woody Allen, che però non compare nel doc).
“A papà vorremmo dire grazie per la meravigliosa infanzia che ci ha regalato – hanno detto commosse le due figlie – e in questo documentario guardiamo a lui con gli occhi di due bambine”. Proprio quelle due bambine che si vedono spesso, sullo schermo, in filmini di famiglia mentre giocano intorno al padre o accolgono, diligentemente vestite in kimono, le incredibili carovane di turisti giapponesi che andavano in pellegrinaggio nella loro villa di Marino. Nel Paese del Sol Levante, infatti, come racconta nel film Enrico Lucherini, l’attore era un idolo assoluto, che veniva accolto in aeroporto da folle in delirio. E mentre nel film raccontano il “loro” Giuliano Gemma Monica Bellucci e Dario Argento, Fiorenza Tessari e Marco Giusti, la seconda moglie Baba Richerme e Bud Spencer, lui stesso, autoironico, si rivolge in inglese a Clint Eastwood: “Clint, chiamami e vengo, ti pulisco anche gli stivali”.
"Il preconsuntivo del 2013 - ha dichiarato il presidente Paolo Ferrari - si è chiuso in pareggio, dimostrando una gestione estremamente attenta ai costi e riuscendo contemporaneamente a condurre un’edizione di buon livello"
Gli interventi di Martha Capello, Lidia Ravera, Flavia Barca e Eugenio Patanè
Il ministro: "Siamo disponibili a discutere quelle azioni organiche e coerenti, richieste dal presidente Zingaretti, in grado di garantire il miglior futuro della manifestazione”
Il presidente della Regione Lazio: “Così si rafforzerebbe l'autorevolezza della Fondazione Cinema per Roma. Inoltre maggiore collaborazione con il Festival della Fiction”. La risposta del ministro Bray