Le Giornate degli Autori, sezione parallela della Mostra del Cinema di Venezia, si dice concorde alla dichiarazione della Biennale di Venezia che nelle scorse ore ha espresso solidarietà all’Ucraina, rifiutando “finché permane tale situazione ogni forma di collaborazione con chi ha invece attuato o sostiene un atto di aggressione di inaudita gravità, e non accetterà pertanto la presenza alle proprie manifestazioni di delegazioni ufficiali, istituzioni e personalità a qualunque titolo legate al governo russo”.
In una nota ufficiale della sezione promossa da ANAC e 100autori si legge infatti: “Le Giornate degli Autori condividono pienamente le scelte della Biennale di Venezia in merito al dramma che in questi giorni insanguina l’Ucraina e le sue conseguenze sulla cultura mondiale. Anche nel campo del cinema – e relativamente alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia – pensiamo giusto avere una posizione unitaria, chiara ed inequivocabile, separando nettamente il rispetto per la libertà d’espressione degli artisti dalle iniziative ufficiali nei confronti delle istituzioni della Federazione Russa. Ieri, oggi e domani condanniamo la guerra e siamo solidali con gli artisti e il popolo ucraino”.
La fabbrica dei sogni sceglie ancora di sostenere e di contribuire all’aiuto della popolazione dell’Ucraina, in special modo dei suoi bambini, tramite l’associazione Save the Children, che nelle terribili settimane dall’inizio della guerra sta lavorando sul campo per fornire beni necessari e salvare vite innocenti
Il regista ucraino sarà presente alla retrospettiva organizzata il 21 e il 22 aprile dalla Cineteca di Bologna. Il suo ultimo film The Natural History of Destruction è nella selezione ufficiale del 75esimo Festival di Cannes
L’Associazione Museo Nazionale del Cinema di Torino, grazie al sostegno dell’European Cultural Foundation, propone alla città il progetto “Cinema per l'Ucraina”: una rassegna cinematografica che si articola in sei appuntamenti ogni giovedì sera, dal 14 aprile al 19 maggio 2022
Il direttore di Giffoni Film Festival, Claudio Gubitosi, scrive una lettera aperta al regista russo, di cui riportiamo integralmente il testo: "Sei chiamato a realizzare un nuovo film - si legge nel testo - Sole salvatore, perché dalla Russia possa arrivare, finalmente, un raggio di pace"