Giampaolo Letta: “La stranezza, una scommessa vinta”

L’amministratore delegato di Medusa film commenta i risultati ottenuti dal film di Roberto Andò, primo incasso italiano dell’anno, e del cinema italiano che sta dando timidi segnali di ripresa


Con i 4,2 milioni di euro raggiunti in questo fine settimana, La stranezza – distribuito da Medusa – è diventato il primo film italiano per incassi, avendo sopravanzato Me contro Te, il film – Persi nel tempo a quota 3,5 milioni.

L’opera di Roberto Andò è frutto della collaborazione a livello produttivo tra Medusa Film, Rai Cinema, Bibi Film e Tramp Limited e vede protagonista il trio inedito formato da Toni Servilo con Ficarra e Picone. Un cast che ha permesso di raggiungere un target di pubblico trasversale e di affermarsi sia nei cinema di città che nei multiplex. Ne abbiamo parlato con Giampaolo Letta, amministratore delegato di Medusa Film: “Avevamo riposto molta speranza su questo progetto – dichiara il manager – È innegabile che in un momento così strano e particolare per il cinema, soprattutto per quello italiano che sta faticando molto in termini di incassi, ci ha fatto molto piacere vedere i risultati del film di Roberto Andò fin dal debutto e poi con le teniture. Insieme ad altri recenti titoli italiani di qualità che stanno ottenendo performance importanti, sono segnali incoraggianti seppur ancora timidi per la nostra cinematografia. Parliamo comunque di numeri lontani da quelli che gli stessi film avrebbero raggiunto prima del Covid ma che vanno considerati in modo positivo. Quando il pubblico si trova di fronte a un film evento, e La stranezza lo è, risponde. Questa è stata una delle motivazioni che ha portato Medusa, Rai Cinema, Bibi Film e Tramp Limited a produrlo. L’altra è stata quella di lavorare su una storia che incrociasse temi e personaggi storici, cinema d’autore – con la regia di Roberto Andò e l’interpretazione di Toni Servillo – e taglio popolare e trasversale grazie alla presenza di attori quali Ficarra e Picone che hanno permesso a La stranezza di avvicinare un pubblico diverso e di divertire spettatori più affezionati alla cinematografia di Andò e Servillo”.

Quali altri elementi hanno contribuito al risultato del film?

L’aspetto che ci fa molto piacere, e che si evince dall’andamento quotidiano del film al box office, è il passaparola molto positivo che sta riscuotendo. Aggiungo anche il successo con le scuole. All’interno di Medusa abbiamo istituito una struttura ad hoc, con un sito e la scuole@medusa.it, dedicata a raccordare le richieste delle singole classi o istituti con i cinema del loro territorio. La collaborazione tra agenzie di noleggio e cinema, è un ambito estremamente interessante su cui stiamo lavorando molto bene. Lo stesso discorso riguarda anche Il ragazzo e la tigre che ha visto il coinvolgimento di diversi istituti e anche Dante di Pupi Avati ha avuto ottimi riscontri con le proiezioni per le scuole. Anche questi sono segnali importanti che avvicinano i ragazzi al cinema italiano e a film belli e ben prodotti. Non dobbiamo lesinare sforzi in questa direzione.

Ficarra e Picone hanno permesso al film di allargarsi ai multiplex.

Anche per questo aspetto considero il film un evento. Da una parte lo spettatore nota un grande sforzo produttivo: lo si vede dai costumi, dalle location, dall’utilizzo delle comparse. Dall’altra c’è un cast molto originale e non convenzionale; mettere insieme Servillo con Ficarra e Picone è stato un esperimento inedito che ha funzionato e che ha permesso a La stranezza di diventare il successo che stiamo vedendo. Si tratta di un prodotto che ha attratto diversi target di pubblico; una bella scommessa vinta.

Quali altri segnali positivi del cinema italiano sta registrando?

I numeri del mercato cinematografico sono ancora impietosi. Siamo a quasi tre anni dallo scoppio della pandemia e a un anno e mezzo circa dalla riapertura delle sale e siamo indietro rispetto alle performance di altri Paesi. Il cinema italiano sta faticando e in particolare la commedia. I segnali positivi, seppur timidi, sono i risultati del film di Andò, primo incasso dell’anno, ma anche quelli di Dante, Il colibrì e Il signore delle formiche. Sono performance che però andranno confermate nei prossimi mesi.

Cosa manca al cinema italiano per riprendersi definitivamente?

Tutte le misure che aiutano e hanno aiutato a riportare i film in sala, che sono il presupposto per attirare il pubblico al cinema, devono essere confermate. Tra queste, il tax credit distribuzione, che in questo delicato momento, è strumento fondamentale per produttori, distributori ed esercenti. Ma la cui proroga, necessaria per programmare le uscite delle prossime settimane e dei prossimi mesi, promessa dal Ministero della Cultura già da otto mesi, non è stata ancora applicata. E questo è molto grave a mio avviso. Finché abbiamo avuto a disposizione questi incentivi, abbiamo potuto programmare le uscite assicurando ai film una certa visibilità nella comunicazione. Oggi, invece, brancoliamo nel buio. I distributori, da marzo ad oggi, hanno fatto uscire i loro titoli puntando sul fatto che gli incentivi fiscali ci sarebbero stati. Parliamo di una misura  prevista già dalla fine di marzo e dotata anche di uno stanziamento finanziario ma il cui iter amministrativo, inspiegabilmente, non è stato mai fatto partire. La situazione è divenuta ormai insostenibile.

Prossimi titoli di Medusa su cui puntate?

Crediamo molto in Vicini di casa che arriva il 1° dicembre. Una commedia che in questa fase di timida ripresa del cinema italiano può scompaginare un po’ il panorama dell’offerta. Seguirà il ritorno molto atteso di Aldo, Giovanni e Giacomo con Il grande giorno, film dalle potenzialità commerciali molto forti.

State anche lavorando alla promozione di Nostalgia in vista degli Oscar.

In questi giorni siamo proprio a Los Angeles per questa ragione. Con Mario Martone e Ippolita di Maio stiamo portando avanti il miglior lavoro possibile; dalle proiezioni per i membri dell’Academy agli incontri con la stampa ci stiamo muovendo in tutte le direzioni. Abbiamo viaggiato tra New York, Los Angeles, Denver e San Francisco. Siamo stati a Bruxelles poi andremo a Parigi, Londra e Monaco. Un tour molto impegnativo. È un grande onore e una grande responsabilità rappresentare l’Italia, in un contesto molto difficile come quello della gara per gli Oscar. Competiamo con altri 100 film; è importante farsi notare e far vedere il film il più possibile. I primi riscontri dalle proiezioni sono molto positivi; notiamo attenzione verso Nostalgia e Mario Martone. Aggiungo che gran parte dell’attività che stiamo svolgendo a Los Angeles e New York è realizzata grazie alla ottima collaborazione con Cinecittà che si è messa a disposizione con la sua organizzazione ramificata e capillare che ci sta dando grande supporto.

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