BARI – “Questo è un film sulle separazioni, da una terra, da una casa, da un figlio che cresce. Sulla difficoltà e sulla necessità di lasciarsi alle spalle un capitolo di vita, per aprirne uno nuovo”.
Claudia Gerini parla a “Cinecittà News” di Sulla giostra, dramedy diretto da Giorgia Cecere di cui è protagonista insieme a Lucia Sardo, presentato al Bari International Film Festival nella sezione ItaliaFilmFest, e dal 30 settembre al cinema con Notorious Pictures.
Nella pellicola l’attrice romana interpreta una produttrice sempre connessa e al telefono, alle prese con tanti problemi da risolvere, e che si ritrova a tornare in Salento, dov’è nata, per vendere la sua storica casa di famiglia. A metterle i bastoni tra le ruote sarà la vecchia governante della villa, Ada. Attraverso l’incontro-scontro con quest’altra donna, che appartiene a una generazione lontana, Irene sarà costretta ad accettare il proprio destino e a salire su quella “giostra” chiamata vita.
Claudia, chi è Irene?
Una donna in carriera sempre indaffarata, che vive a Roma, ma è pugliese d’origine, che torna nella campagna salentina pensando in pochi giorni di dare via la sua casa. E invece trova Ada, la governante, che non se ne vuole andare e userà mille stratagemmi per evitare che venga venduta. Irene, in principio è innervosita da quella situazione, poi piano piano inizierà a rivalutare quel luogo, quei colori, quei suoni, verrà risucchiata dalle sue radici, perdendosi in quel linguaggio di vita così diverso. Quella casa racchiude tanti ricordi e lei vivrà un momento di sospensione che le farà riscoprire la sua anima.
Cosa le è piaciuto di questa storia?
Che è una metafora della vita, raccontata attraverso il movimento circolare di una giostra che porta due donne così diverse, forti e determinate al confronto-scontro. Irene con il tempo si ammorbidisce, la sua corazza si incrina facendola avvicinare a una figura di femmina ancestrale.
Quanto sono importanti le radici per lei?
Sono fondamentali. Bisogna sempre ricordarsi da dove veniamo. Però non dobbiamo neppure guardarci indietro con nostalgia, ma vivere il futuro, lasciarci andare. Perché non tutto è così necessario nella vita come pensiamo.
Le è mai capitato di vivere un distacco così forte da qualcosa come capita a Irene?
Ancora no. Io sono una che conserva tutto. Ricordi, storie, abiti, lettere, oggetti. Anche se la mia casa è molto disordinata.
Questo è un film al femminile.
È vero, è molto matriarcale. Sono le donne che portano lo scettro della storia. Sono quelle che spingono e vanno avanti. Gli uomini hanno comunque dei ruoli positivi. Paolo Sassanelli interpreta il mio ex marito Filippo, un uomo mite che si mette finalmente a disposizione del figlio. Alessio Vassallo è Gianni, l’agente immobiliare incaricato di vendere la mia casa, un uomo semplice che apprezza le piccole cose della vita.
A proposito di donne, da un anno a questa parte c’è una grande attenzione alle storie al femminile e dirette da registe, che hanno anche vinto i premi principali nei festival più importanti del mondo. Pensa si tratti solo di un momento?
Noi donne finalmente ci stiamo riappropriando di ruoli che sono sempre stati dedicati agli uomini. Anche sui set, dalle scenografie al suono. Credo che questo sia solo l’inizio, è un fenomeno irreversibile. Si apre una nuova Era cinematografica e noi andremo avanti con forza. Spero che un giorno non si dirà più ‘una regista donna’, ma solo ‘una regista’. Le donne stanno crescendo in tutti i campi, dopo secoli e secoli.
Lei è già una produttrice e tra poco debutterà anche alla regia con Tapis Roulant. Come si sente?
Sono emozionata e incredula che alla soglia dei 50 anni io stia per affrontare questa sfida, ma a me piacciono quelle scomode. Inizio a girare la mia opera prima l’11 ottobre. Farò l’attrice ancora per tanti anni e magari dietro la macchina da presa sarà il mio primo e ultimo film. Ma è lui che mi ha scelto e io ho accettato di dirigerlo, dopo essere rimasta colpita dal soggetto e scelto di far parte del progetto dal principio come interprete.
Pochi giorni fa è uscito l’ultimo video musicale dei Tiromancino, Domenica, di cui lei è protagonista con Carlo Verdone. Come l’ha coinvolta il suo ex compagno Federico Zampaglione?
Io e lui abbiamo una figlia, siamo in ottimi rapporti, e parlando mi ha detto: ‘quanto sarebbe bello se Carlo volesse partecipare al video’. Tutto è nato così. Carlo è stato generoso e carino. Ogni volta che ci vediamo e lavoriamo insieme è sempre una festa.
Presentato al Bif&st Tapirulàn, che segna l'esordio alla regia di Claudia Gerini, in scena dall'inizio alla fine nel ruolo di Emma. Il film sarà nelle sale dal 5 maggio con Milano Talent Factory. "E' una donna abituata a sentire i problemi di tutti, mettendo da parte se stessa", dice l'attrice
Il Festival di Bari chiude la sua 12esima edizione assegnando i premi delle due Giurie: a Querido Fidel di Viviana Calò vanno miglior attore (Gianfelice Imparato) e Miglior Regia. Miglior attrice a Lucia Sardo per Sulla giostra. Charlotte Rampling e Timothy Spall sono i migliori interpreti internazionali
Partendo dal testo teatrale di Romolo Bugaro, il padovano Alessandro Rossetto torna a raccontare il Nord-est del nostro Paese in The Italian Banker, un dramma in bianco e nero sulla spregiudicatezza del potere e della finanza, con Fabio Sartor, Sandra Toffolatti, Diego Ribon, Mirko Artuso e Valerio Mazzucato, presentato in concorso al Bif&st, e al cinema dal 7 ottobre distribuito da Parthénos
La dodicesima edizione del Bif&st di Bari rende omaggio alla leggendaria attrice Alida Valli, in occasione del suo centenario, con la proiezione speciale nella sezione “Tributi” del pluripremiato documentario che a ottobre uscirà con uno speciale cofanetto home video realizzato da Luce Cinecittà