Gérard Depardieu: cuore italiano

“Per il film sono nato come contadino e sono fiero di essere rimasto tale. Dell’Italia mi piace tutto, il cibo, le donne, la bellezza di tutto il Paese. Di politica non parlo, perché è una merda terribile dappertutto, tranne che in Russia e a Dubai”.

Così Gérard Deperdieu ha introdotto al Lido, con l’abituale humour e franchezza, la proiezione della versione restaurata digitalmente in 4k da 20th Century Fox, Paramount Pictures, Istituto Luce-Cinecittà e Cineteca di Bologna, con la collaborazione di Alberto Grimaldi e il sostegno di Massimo Sordella, al laboratorio L’Immagine Ritrovata, di Novecento, il capolavoro di Bernardo Bertolucci, che sarà possibile vedere anche nelle sale, ad aprile 2018, distribuito dalla Cineteca di Bologna nell’ambito del proprio progetto di distribuzione dei classici restaurati Il Cinema Ritrovato. Al cinema.
“Un film europeo, come non se ne fanno più – ha proseguito Depardieu – attori, tecnici, dai più diversi paesi. C’erano gli elettricisti, i contadini, Vittorio Storaro il Signore della luce, Bernardo Bertolucci, il Victor Hugo emiliano. C’erano Giuseppe Bertolucci, Kim Arcalli, Stefania Sandrelli, Dominique Sanda, Donald Sutherland…

Bertolucci, assente per motivi di salute, ha mandato un videomessaggio, nel quale ha anche dedicato la proiezione al fratello Giuseppe (scomparso nel 2012), autore con lui e Kim Arcalli della sceneggiatura: “Allora eravamo avvolti nel Pci come i contadini si avvolgevano nei tabarri nella nostra Bassa, ma c’eravamo sbagliati”.

Depardieu ha anche aggiunto di avere “il cuore italiano”.

Il restauro è stato presentato dal direttore della Mostra del Cinema Alberto Barbera e dal direttore della Cineteca di Bologna Gian Luca Farinelli, che così ha ricordato il forte coinvolgimento di Bernardo Bertolucci nel lavoro di restauro: “Negli anni abbiamo lavorato molte volte assieme a Bernardo, ma mai come in questa occasione ho percepito il desiderio da parte di un autore di restituire al suo film tutta la sua bellezza”.