Un’action comedy al femminile dedicata ai siciliani perbene e alle studentesse fuorisede. E’ Ragazze a mano armata, il film di Fabio Segatori, scritto e prodotto da Paola Columba, in uscita il 19 giugno. Diciotto copie, quasi una distribuzione porta a porta, dopo l’anteprima al Festival di Taormina il 15.
Nato dalla collaborazione ormai decennale tra regista e sceneggiatrice, che spesso, dietro al marchio Baby Films, si scambiano i ruoli e che sono in coppia anche nella vita, racconta le disavventure di tre studentesse di Corleone (corleonesi ma oneste) sempre senza un soldo, che si ritrovano in casa un borsone con dentro un milione di euro lasciato lì da una misteriosa ed elegante signora in fuga. Per sfuggire alla vendetta di un malavitoso le tre donne dovranno improvvisarsi rapinatrici.
“La sceneggiatura riprende una commedia teatrale andata in scena a Roma”, spiega Paola Columba, che sta già lavorando al nuovo progetto, tratto dal romanzo di Manuela Salvi, E sarà bello morire insieme, una sorta di Giulietta e Romeo meridionale in cui Laura Morante avrà il ruolo di una mamma magistrato la cui figlia si innamora del rampollo di un boss della mafia. Siciliana anche lei, Columba ha cercato di andare oltre i luoghi comuni di una Sicilia fatta di mafia, maschilismo e arretratezza. E raccontare una Messina un po’ americana che ambisce a essere una piccola San Francisco. “Avevamo accarezzato l’idea di costruire con gli effetti speciali il famoso ponte sullo stretto, saremmo stati gli unici a riuscirci, ma non ci sono bastati i soldi”, racconta Segatori. Che rivendica il low budget come cifra stilistica della sua mini factory. “Abbiamo girato in 18 giorni appena con una troupe di ragazzi del posto, tutti sotto i 30 anni, due di loro sono approdati in Australia per girare con Angelina Jolie e Russell Crowe anche grazie a questa esperienza”.
Segatori, autore di titoli di genere come il road movie Hollywood Flies o l’inconsueta gangster story Terra bruciata, racconta di aver imparato da Tsui Hark a girare con tre unità in contemporanea. Costringendo gli attori a un impegno massacrante: Karin Proia (Boris) ha il ruolo della rapinatrice bella e coatta, Federica De Cola (Le sorelle Fontana, Il giovane favoloso di Mario Martone) quello della studentessa di legge rigida come un carabiniere e soggetta a svenimenti, l’esordiente Giovanna Verdelli è l’eternamente insoddisfatta e sempre a caccia di avventure sessuali, infine Giovanna D’Angi, che viene dal musical Hairspray e gioca con ironia con i suoi chili in più, veste i panni della golosa di dolci, cioccolata e cannoli. Preparati a regola d’arte dal malinconico pasticciere Nino Frassica. “Ci siamo incontrati in una scuola di recitazione a Messina – racconta l’attore – e quando ho sentito aria di giovani, ho accettato. Anzi, per fare Ragazze a mano armata ho detto no a Paolo Sorrentino che mi voleva nel ruolo di Jep Gambardella”, scherza. Mentre il bar dove confeziona i suoi dolci è lo stesso dove Francis Ford Coppola girò una scena de Il Padrino.
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