Galatea Ranzi, fresca di candidatura al David di Donatello per l’interpretazione in La grande bellezza, debutta a teatro con La Fata Matematica. Notturno in tre quadri al Teatro di Documenti al Testaccio. Lo spettacolo è dedicato alla straordinaria figura di Ada Byron Lovelace, scritto e diretto da Valeria Patera, vede in scena accanto alla Ranzi Gianluigi Fogacci. Ada Augusta Byron nacque il 10 dicembre 1815 dal breve matrimonio del poeta romantico Lord Byron con Annabella Milbanke, nobildonna inglese facoltosa e colta che divorziò dopo sei mesi dalla nascita della figlia primogenita. Ada visse un’infanzia solitaria e severa, dedita agli studi scientifici e segnata dalle malattie che non piegarono però il suo animo indomito e soprattutto la sua passione per la conoscenza e le geniali facoltà del suo intelletto. Fatale fu l’incontro con il matematico-filosofo Charles Babbage che aveva messo a punto un sistema per l’automatizzazione meccanica del calcolo e lavorava al progetto di una nuova macchina che potesse fare anche operazioni più complesse e che profeticamente preludeva al moderno computer. A cavallo della prima rivoluzione industriale inglese, già maturo e famoso in società, Babbage restò colpito dall’acutezza di Ada, dalla rigorosa sua preparazione e sorpreso dalla sua capacità di intuire e comprendere il suo progetto. Da questo incontro fiorì un’amicizia profonda e una fervida collaborazione che portò avanti la progettazione della macchina perfezionando l’applicazione del metodo a schede perforate, messo a punto da Monsieur de Jacquard per la meccanizzazione dei telai per la produzione di tessuti pregiati. La macchina costituiva un singolare legame tra un’attività femminile come il ricamo e il più maschile calcolo matematico.
Lo spettacolo, in anteprima il 13/14/15 maggio al Teatro di Documenti a Roma, riprenderà in autunno in coincidenza con l’uscita del libro che la regista /autrice Valeria Patera pubblica sia in lingua italiana che inglese per le edizioni La Sapienza Università, co-partner di questa produzione.
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