Le fondamenta del futuro si trovano nel presente. E quando l’attualità è segnata da un conflitto aspro e divisivo, si parte da qui per costruire un futuro diverso, e per dare spazio e voce alla riflessione. Per questa ragione, il Future Film Festival decide di chiudere la kermesse bolognese con la proiezione straordinaria de La strada dei Samouni, Premio ‘L’Œil d’Or’ per il Miglior documentario Cannes 2018, selezionato nello stesso anno per concorrere agli Oscar per la stessa categoria: una storia di tragedia e rinascita di una famiglia palestinese, alla presenza del regista Stefano Savona.
Prodotto da Picofilms, Dudong Films con Rai Cinema, Alter Ego Production, in coproduzione con ARTE France Cinéma, ARTE France Unité Société et Culture, il docufilm è stato distribuito dalla Cineteca di Bologna, che ne ha sostenuto il progetto sin dalla fase di sviluppo.
“Un segnale chiaro per evidenziare il dolore per il conflitto in Medio Oriente, mai sopito e ora più che mai nel vivo” – si legge nel comunicato del Festival. “La decisione è stata presa anche per lanciare un messaggio di pace e di vicinanza per tutti coloro che ora stanno soffrendo”.
“Il cinema d’animazione dimostra ancora una volta di essere un linguaggio universale, in grado di affrontare anche tematiche dure, con la leggerezza di cui è padrone, senza però essere superficiale” afferma Giulietta Fara, direttrice artistica del Festival. Il film racconta, con i magnifici disegni di Simone Massi, una delle tante storie di famiglie spezzate e rinate”.
La gestione progettuale della rassegna, in programma dal 3 all'8 giugno 2025, è affidata ad Annarita Borelli
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