“Fuga dal Call Center” in dvd anche per non vedenti

Fuga dal call center di Federico Rizzo, commedia precaria che diverte e commuove, è disponibile dal 28 aprile in versione rental e in vendita già dal 12 maggio.

L’importante novità è che si tratta del primo film italiano in DVD a proporre – in collaborazione con l’iniziativa culturale Cinema senza barriere – l’audiocommento in traccia grazie al quale anche i non vedenti potranno fruire della pellicola.

Chi non può vedere riceverà informazioni aggiuntive rispetto ai dialoghi, ovvero stati d’animo, azioni, paesaggi e modalità di ripresa, e analogamente i non udenti potranno cogliere più sfumature grazie alla sottotitolatura integrata con aspetti riguardanti le musiche, i suoni e i rumori.

Distribuito da Officine UBU in partnership con Sony Pictures H.E. e ispirato alle interviste realizzate a veri lavoratori precari dei call center in molte città italiane, il film gioca i toni del grottesco attraverso i volti della comicità italiana lanciata dal laboratorio televisivo di Zelig. Da Angelo Pisani del duo “Pali e Dispari” a Debora Villa – voce di punta di Radio Montecarlo, conosciuta ai più come “La Patty” della sit-com Camera Cafè – a Natalino Balasso. Arricchiscono il lotto il cameo di Tatti Sanguineti e l’interpretazione di Paolo Pierobon (Vincitore Premio UBU 2008 come miglior attore non protagonista).

L’edizione è ricca inoltre di contenuti speciali: dal trailer, alle scene inedite al backstage, cui si aggiungono le interviste ai precari – base documentale del film – e il videoclip di Peppe Voltarelli, autore di alcuni brani della colonna sonora assieme a Caparezza, Le Luci della Centrale Elettrica e i Tre Allegri Ragazzi Morti.

Il film racconta le vicende sentimentali di Gianfranco, giovane vulcanologo che ha previsto una catastrofica eruzione del Vesuvio, catapultato dalla gioia di una laurea a pieni voti direttamente in un Call Center. Nonostante l’entusiasmo e la buona volontà, la vita è dura e i conti non tornano mai, così la sua fidanzata è costretta a lavorare in un telefono erotico per pagarsi gli studi, in un umoristico affresco di una generazione in bilico tra sogni e incertezze, incoscienza e paura del futuro. Per sfuggire al precariato, almeno nei sentimenti.