La più grande paura di Dario Argento? “Tante, il mondo contemporaneo è spaventoso, mentre nel mio cinema ci sono le angosce dell’inconscio e della sessualità, per questo è universale e amato in tutto il mondo”. E per William Friedkin? “Il traffico di Roma”.
Incontro all’insegna del terrore, ma anche dell’ironia, quello tra i due maestri del cinema di genere che hanno scelto l’uno un film dell’altro: Profondo rosso e L’esorcista. In una sala Petrassi strapiena e molto partecipe, l’ottantenne regista americano è arrivato sorridente e con un flute di champagne. Subito ha detto di considerare il collega italiano ”come un grande pittore impressionista, che ha prodotto opere nelle quali lascia correre l’immaginazione, che mi emoziona come Goya o Caravaggio”.
Il cineasta Usa, al lavoro sulla trasposizione di The Winter of Frankie Machine, pensa che Argento sia uno dei pochi che sa trasformare la paura e la morte in forme d’intrattenimento”. Mentre il 75enne Argento l’ha ripagato con la stessa moneta: “I suoi film sprigionano un’energia straordinaria, nessuno sa filmare come lui gli inseguimenti, quelle scene sono irripetibili e reali, senza green screen ed effetti”. Filo conduttore dell’incontro, moderato da Antonio Monda, sono state le scene dei due film prescelti. Rivedendo Max Von Sydow impagnato nell’esorcismo di Linda Blair, Bill Friedkin ha rivelato: “Credo che quel film piaccia ancora a distanza di tanti anni perché io l’ho fatto da credente e non in modo cinico e questo si sente’.
Sollecitati da una domanda del pubblico hanno affrontato anche il tema del rapporto con le donne. ”All’inizio – ha detto Argento – ti entusiasmi a dirigere tua moglie ma quando il rapporto va in crisi averla sul set ti dà anche fastidio. Però con mia figlia Asia ho avuto uno scambio molto bello e sempre diverso, l’ho vista crescere di film in film da quando aveva 10 anni”. Mentre Friedkin ha salutato la moglie, la produttrice Sherry Lansing, “grande fonte d’ispirazione e unico grande amore della mia vita”. Non sono mancate le confidenze intime, come quando Dario ha parlato dei suoi propositi suicidi ai tempi di Suspiria: “Volevo buttarmi dal sesto piano. Fui salvato da un medico amico che mi suggerì di mettere un armadio davanti alla finestra. L’istinto suicida dura così poco, mi disse, che mentre sposti l’armadio è già passato”. Mentre Friedkin ha raccontato il suo incontro con Alfred Hitchcock: ”Ho diretto un episodio della sua serie tv e l’unico consiglio che mi ha dato è stato di mettermi una cravatta”.
Mercoledì 18 novembre alla Casa del Cinema Giancarlo De Cataldo e Mario Sesti, insieme a Giorgio Gosetti, analizzeranno alcune scene del maestro del brivido. A introdurre l'incontro l'attore Pino Calabrese
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“Ho scoperto Verdone a casa, con i suoi personaggi visti e rivisti in tv, era diventato uno di famiglia. Sul set è un regista molto serio, scientifico, sa bene cosa vuole, anche se un terzo del film è improvvisato”, dice di lui l'attrice Paola Cortellesi protagonista alla Festa del cinema con l'attore e regista romano degli Incontri ravvicinati. Lui l’ha scoperta al cinema e in tv come attrice comica, brillante e anche drammatica: “è dirompente, abbiamo la stessa ironia e c’è una grande sintonia tra noi”. Presto li vedremo nei rispettivi film Gli ultimi saranno ultimi e L'abbiamo fatta grossa