Frémaux: “L’Italia ha una grande tradizione”

Il direttore del Festival in un'intervista al Messaggero: "I grandi Paesi non muoiono mai. L'Italia, come la Francia, ha una lunga tradizione di cinema"


La selezione di quest’anno “è caratterizzata dal rinnovamento perché molti cineasti vengono per la prima volta, e non solo al Certain Regard ma anche in concorso”. Così il direttore del Festival di Cannes Thierry Frémaux, in un’intervista al Messaggero sottolinea però che non ci saranno cambiamenti: “Cannes si evolve ogni anno e il nuovo presidente Lescure intende innanzitutto attenersi alla tradizione del Festival”.

“Francia, Italia, Messico e Corea confermano di essere diventati grandi Paesi cinematografici”. La presenza di tre film italiani, continua Frémaux, è segno “che i grandi Paesi non muoiono mai. L’Italia, come la Francia, ha una lunga tradizione di cinema”. “In Francia il sistema di produzione è molto efficace, ma in Italia non lo è. Eppure è straordinario che ci siano tre vostri film in concorso. Ma è anche vero che Moretti, Sorrentino e Garrone sono dei grandi autori contemporanei”.

Infine, il direttore del festival spiega il perché della scelta della pellicola La Tête haute che oggi ha aperto il festival: “Dice cose importanti sulla società e sulle nostre vite con un respiro universale. La Francia ha subìto dei gravi attentati, a febbraio scorso, e tutti abbiamo sentito il bisogno di interrogarci su cosa facciamo dei nostri figli. A suo modo, il film di Bercot si pone la stessa domanda”. 

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13 Maggio 2015

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