TORINO. Sullo schermo scorrono le immagini di una scena di Noi quattro, opera seconda di Francesco Bruni ancora in fase di montaggio e prodotta da IBC Movie con Rai Cinema e distribuita da 01 Distribution. E’ il momento in cui i genitori, Ksenia Rappoport e Fabrizio Gifuni, insieme alla figlia maggiore, Lucrezia Guidone, accolgono il figlio minore all’uscita della scuola dove ha appena sostenuto l’esame di licenza media.
Bruni, sollecitato da Palo Virzì, spiega come leggere questa scena che ci comunica in un primo momento l’immagine di una famiglia unita e felice, che se ne va in gita al lago. “Noi quattro è il racconto della giornata di una famiglia, da un’alba all’altra. Ciascuno di loro deve affrontare un problema personale, devono risolvere un dolore che li ha separati, lasciando rancori reciproci. In verità non sono più da tempo una famiglia, la madre vive con il figlio, il padre è ospite di un’amica, la figlia occupa il Teatro Valle. In quelle ventiquattrore che li vede insieme c’è un apparente ritorno all’armonia di un tempo, ma ognuno ormai è andato per la sua strada. E il film restituisce l’elegia di un sentimento perduto”.
Quanto alla scelta degli attori, Bruni ha voluto volti nuovi. E allora Ksenia Rappoport, “l’avevo scelta in un primo tempo per Scialla!, poi la parte è andata a Barbora Bobulova. Per Gifuni si tratta del primo ruolo in una commedia, interpreta un padre cialtrone, inaffidabile e un po’ debosciato”.
Bruni oltre che impegnato nella post produzione di Noi quattro, si sta occupando della sceneggiatura del film Lasciati andare di Francesco Amato con Micaela Ramazzotti. Tra i progetti possibili del regista c’è “una mezza idea di raccontare un tema che mi riguarda da vicino, la malattia dell’Alzheimer che ha colpito mio padre”.
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