France Odeon: apertura col sindaco e l’essenza del talento

In apertura saluto di Matteo Renzi e premiazione di Marine Vacth, protagonista del film Giovane e bella di Francois Ozon


FIRENZE – Inaugura puntualmente alle 18.30, come previsto dal programma, la 5° edizione di France Odeon, il festival di cinema francese di cui CinecittàNews è ormai storico Internet Media Partner. A dare il benvenuto al pubblico, sempre numeroso, della sala Odeon sono il presidente del festival Riccardo Zucconi e il direttore Francesco Martinotti, affiancati dal sindaco di Firenze Matteo Renzi, a cui viene regalato, scherzosamente e in segno di buon auspicio, un vocabolario dal francese all’italiano per tradurre al meglio, in caso di necessità, il testo della legge sul cinema francese, “la migliore del mondo – sostiene Martinotti – creata nel dopoguerra e ancora funzionale, che in Italia purtroppo non è stata mai applicata”. “La Francia di Mitterand – risponde Renzi – ci ha insegnato che a volte bastano gesti piccoli, come destinare l’un percento del PIL alla cultura. Oggi in Italia noi gli destiniamo percentuali cinque volte inferiori. Spero che chiunque sia destinato a guidare il paese in futuro ci rifletta su”.

Interviene poi l’ambasciatore francese in Italia Alain Leroy, che ribadisce l’esigenza di creare un fondo bilaterale per la realizzazione di coproduzioni italo-francesi. “La Francia – dice – detiene il terzo posto  per qualità e risultati nel mondo dopo il cinema americano e quello italiano. Amiamo molto il vostro cinema e sono certo che si tratti di un’ammirazione complementare”. Sul palco salgono poi i ‘mecenati’ – come amano dire Martinotti e Zucconi, invece di ‘sponsor’ – del festival: l’assessore Cristina Scaletti e Giovanna Gentile Ferragamo, che quest’anno svolge un ruolo particolarmente importante.

L’azienda ha infatti istituito un premio, l’essenza del talento, dedicato a una figura del cinema che rappresenti l’innovazione, e che quest’anno viene consegnato alla bella e brava interprete del film d’apertura, Jeune et Jolie di François Ozon, Marine Vacth, che molto timidamente si limita a ringraziare e a raccontare la sua esperienza di recitazione a fianco della grande Charlotte Rampling. Il film ha scandalizzato Cannes con la sua vicenda incentrata sulle gesta di una sedicenne benestante che si prostituisce per noia. Il 7 novembre arriva in Italia distribuito da BiM e viene presentato qui in anteprima.

La seconda parte della serata è dedicata invece a Les garçon et Guillaume, à table! di Guillaume Gallienne, tratto da una pièce autobiografica dello stesso autore. L’intreccio, interessante, racconta con toni leggeri una vicenda personale molto dura da affrontare: a causa del suo rapporto con la madre ossessiva e ‘castratrice’, Gallienne ha creduto per molti anni di essere omosessuale, prendendo coscienza della sua eterosessualità solo in tarda età. Nel film, l’eclettico attore interpreta il ruolo di sé stesso e quello di sua madre. A presentare la pellicola c’è Édouard Waintrop, direttore della Quinzaine des réalisateurs di Cannes che quest’anno lo ha inserito nella selezione. “Mi ha molto colpito la pièce – dice – ma onestamente ero scettico, non pensavo fosse adattabile. Quando ho saputo che la Gaumont stava producendo il film ho voluto seguirlo passo passo, e mi sono reso conto della straordinaria capacità inventiva di Gallienne. E’ un personaggio straordinario e in Francia molto seguito grazie alle sue opere teatrali, radiofoniche e televisive ma io non abito in Francia da quindici anni, quindi mi sono reso conto della sua popolarità solo più tardi, quando ho visto il pubblico accorrere in massa alle proiezioni del film per poterlo incontrare. Amo le commedie e in particolare quelle d’autore, come questa che sa raccontare cose tristi attraverso il sorriso. Dare spazio a queste opere è il compito principale della Quinzaine”. Chiude il primo giorno di proiezioni La Jalousie di Philippe Garrel, dramma in bianco e nero con la bellissima Anna Mouglalis.

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01 Novembre 2013

France Odeon 2013

France Odeon 2013

Rebecca Zlotowski e la Fukushima dei sentimenti

Grand Central di Rebecca Zlotowski chiude France Odeon, con una storia d’amore catastrofica ambientata nel mondo delle centrali nucleari. “Per i miei personaggi l’amore non può avere una dimensione tranquilla. Non ero particolarmente interessata al nucleare – dice la regista – uso il tema come una metafora dei sentimenti. Fukushima è arrivata dopo”. Protagonisti il Tahar Rahim de Il profeta e Lea Seydoux, in sala in questi giorni con La vie d’Adèle

France Odeon 2013

A France Odeon la ‘comédie de la radio’

La maison de la radio di Nicolas Philibert ad aprire la giornata conclusiva di France Odeon, dedicato all’emittente più importante d’Oltralpe, Radio France. Al film è abbinato un dibattito in cui interviene, tra gli altri, il direttore di Radio Rai Bruno Socillo. “Ma non è un film sulla radio – dice l’autore – è un pretesto. Si tratta di un film sulla commedia umana, sulle voci, sui visti, sugli sguardi, sui suoni”. Per una triste coincidenza, la proiezione si lega a un fatto di cronaca nera: l'uccisione in Mali di due giornalisti di Radio France, la cui notizia è arrivata questa notte

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Pippo Delbono: amore disabile

E’ Pippo Delbono, interprete dello struggente Henri di Yolande Moreau, il protagonista della terza giornata di France Odeon, festival fiorentino di cinema francese di cui CinecittàNews è Internet Media Partner. Nella pellicola, Delbono si innamora di una ragazza disabile (la straordinariamente espressiva Miss Ming già vista in Mammuth con Dépardieu). "Ma per me - dice l'attore e regista - non è un film sull'handicap. Parla di libertà"

France Odeon 2013

La Francia da Firenze all’Iran

Il secondo giorno di France Odeon apre con Marius, primo capitolo di una trilogia orchestrata dall’attore e regista Daniel Auteuil, di cui vedremo il seguito, Fanny, nel corso della giornata di domenica. Si prosegua con la splendida Catherine Deneuve di Elle s’en va, in fuga dalla routine, e con Le passé dell’iraniano Asghar Farhadi, prodotto in Francia e prova dell’elasticità del suo sistema cinema, in grado di integrare organicamente autori stranieri senza snaturarli


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