Breve conferenza a chiusura d’anno per 20th Century Fox, con la proiezione di 40 minuti del kolossal biblico Exodus di Ridley Scott, che vede Christian Bale vestire i panni di Mosè come Charlton Heston nel classico I dieci comandamenti.
Prima, però, breve riassunto di quanto svolto nell’ultimo anno con particolare sottolineatura di una strategia estiva vincente, grazie alla distribuzione de Il pianeta delle scimmie – Apes Revolution e della commedia Tutte contro lui. “Per il prossimo anno – dice il direttore marketing Andrea Cuneo – l’intento è quello di costruire un listino con titoli adatti a ogni fascia di pubblico”. E in effetti, ce n’è per tutti i gusti: da Una notte al museo 3, posizionato a gennaio fuori dalla confusione natalizia, all’action Taken 3 con Liam Neeson passando per Kingsmen, innovativo nel campo della spy story, e l’autoriale Birdman di Inarritu con Michael Keaton, visto e apprezzato in apertura a Venezia. E ancora Marigold Hotel 2, il reboot dei Fantastici 4 e una nuova versione di Frankenstein, progetti ancora senza titolo di Cameron Crowe e Steven Spielberg (con Tom Hanks), l’originale Paper Towns, un nuovo Kung Fu Panda e perfino il prossimo film di Ridley Scott, già annunciato, dal titolo The Martian. Oggi però siamo qui per Exodus –Dei e re, che potremo vedere completo dal 15 gennaio.
Per ora ne gustiamo quattro clip, introdotte dallo stesso regista, che mantengono quanto promesso in termini di spettacolarità e afflato epico. Se non è un remake del classico di CC. DeMille poco ci manca (almeno da quanto visto oggi), anche se la proiezione si interrompe (chiaramente) sul più bello, ovvero sull’apertura delle acque del Mar Rosso sull’esercito d’Egitto che insegue Mosè e il suo popolo. Per il resto, Christian Bale in gran spolvero, sempre convincente, che ricicla due dei suoi numeri più gettonati: il repentino cambio di peso (a seconda dell’età del personaggio. La storia infatti copre molti anni) e la voce roca e profonda di quando interpreta Batman, che qui serve a simulare l’ispirazione divina. Il suo Mosè parte baldanzoso combattente al servizio del Faraone e poi, una volta scoperte le sue origini ebraiche, viene esiliato e cambia rotta, come nel più classico dei canovacci. Quanto visto oggi, a parte qualche scena di dialogo, riguarda una ritmata scena di battaglia e – pezzo forte della giornata – numerose inquadrature dalla scene riguardanti l’attacco delle piaghe d’Egitto, scatenate da Dio contro il tirannico Ramses (Joel Edgerton). Pesci morti, acque insanguinate, pioggia di rane, mosche e locuste, tutto in immancabile apparato stereoscopico. E’ lo stesso regista a introdurre ciascuna clip specificando che ‘si tratta ancora di work in progress’, per cui siamo disposti a perdonare un’amalgama ancora non perfetta tra ambienti e costrutti digitali e attori in carne e ossa. Nel cast anche John Turturro e Ben Kingsley. Non resta che attendere gennaio.
Il film è ispirato all'opera Le molte vite di Lee Miller di Antony Penrose, figlio di Lee Miller e del surrealista Roland Penrose
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