La Russia stalinista con la sua atmosfera plumbea è lo scenario di Child 44 di Daniel Espinosa, in sala dal 30 aprile con la Adler, sul caso del killer di Rostov Andrei Cikatilo. Un film inviso al ministero della Cultura russo che ne ha chiesto l'immediato ritiro dalle sale perché lede l'immagine del paese
Esce il 7 maggio con Teodora Forza maggiore, il film dello svedese Ruben Östlund che l'anno scorso a Cannes ha vinto il Premio della Giuria a UCR. Il film si concentra sugli effetti dirompenti di una catastrofe scampata per un pelo da una famiglia apparentemente unita. "Di solito - spiega il regista - nel cinema americano si vede una famiglia che vive in pace, all'improvviso arriva una minaccia esterna e il padre deve usare la violenza come difesa, poi tutto torna nella norma. Ma questo arco narrativo rappresenta un modo ideologico di guardare alla vita e alla società. A me interessa mostrare come l'uomo civilizzato debba confrontarsi con la parte selvaggia di sé, ovvero il suo istinto che lo porta a pensare solo a se stesso"
Esce il kolossal destinato, nello specifico a dare un colpo forte allo strapotere di Fast & Furious 7 al botteghino. Gli altri distributori ci vanno un po' piano, ma si trova spazio per sortite come la commedia francese Sarà il mio tipo?, l'italiano Le Frise Ignoranti e la co-produzione Road 47
Per l'horror, che si ispira a una leggenda del Beneventano, Edoardo Bennato ha composto una canzone cantata insieme a Pietra Montecorvino
Avengers – Age of Ultron, l’atteso sequel del crossover Marvel campionissimo di incassi del 2012, è diretto ancora una volta da Joss Whedon che sembra trovarsi a maggior agio rispetto al primo capitolo e in grado di firmare un cinecomic 'da manuale'. Ma esiste davvero, il genere 'cinecomic'?
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Uno degli eventi per i 70 anni della Liberazione è l'uscita, quasi in contemporanea dai due lati dell'oceano, di Road 47, il film di Vicente Ferraz che rievoca un episodio dimenticato della seconda guerra mondiale. La presenza nel nostro paese, ancora occupato dai tedeschi, di contingenti militari brasiliani. Queste truppe mal equipaggiate e impreparate ad affrontare il gelo dell'Appennino innevato, si trovarono catapultate sulla Linea Gotica. Ora la pellicola, coprodotta dalla Verdeoro dell'italiano Daniele Mazzocca, arriva in sala nella settimana del 25 aprile in versione originale con sottotitoli con Istituto Luce Cinecittà. Tra i protagonisti anche Sergio Rubini nel ruolo di un repubblichino in fuga
Moretti torna con un film intimo che è un tributo alla mamma scomparsa e una dolorosa preparazione al lutto. Tra gli altri si segnalano i francesi Le vacanze del piccolo Nicolas e The Fighters
Il film di Nanni Moretti è stato selezionato dalla commissione dei critici del Sncci per il rischioso e originale mix fra una storia intima e dolorosa e una vicenda professionale narrata con ironia e sarcasmo
Dopo il successo di Quasi amici, Eric Toledano e Olivier Nakache tornano a lavorare con Omar Sy (ormai una star internazionale traferitasi a Hollywood in pianta stabile) per il film Samba, in uscita il 23 aprile con 01 in 150 copie. Samba è il nome del protagonista, un ‘sans papier’ che vivacchia improvvisando lavoretti, ma alla base c’è anche una storia d’amore. “Il tema non piace in Francia – dicono i registi – pensavamo ci sparassero. E invece… 13,5 milioni di ingressi!”
L’opera prima WAX - We Are the X è un omaggio a Truffaut, Cuarón e Bertolucci. "Ma il menage a tre che racconto - spiega Corvino - è il primo nel quale l’unione non viene penalizzata dal senso di colpa o dalla morte". Per restituire vicinanza e intimità con una generazione di 30enni e la loro incertezza, l'autore è ricorso a differenti tecnologie, tra cui l'iPhone. Nel cast accanto a Jacopo Maria Bicocchi, Davide Paganini e Gwendolyn Gouvernec, i cammei di Rutger Hauer e Jean-Marc Barr. In sala il 31 marzo con Distribuzione Indipendente
L'opera di Thomas Cailley, distribuito dalla Nomad Film Distribution, è stato designato dal Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani
La regista francese ci parla del suo documentario SQuola di Babele, girato in una classe d'accoglienza di Parigi, dove 24 ragazzi di 22 nazionalità diverse imparano a confrontarsi con la diversità giorno per giorno. "La Francia, come l'Italia, è un paese razzista. Magari è un razzismo velato di ipocrisia, ma la stupidità, la paura, la crisi economica e il terrorismo, portano alla ricerca del capro espiatorio. Il mio film cerca di contrastare tutto questo partendo dalle piccole cose", dice la cineasta, ospite del Festival Rendez-Vous
Così il regista Thomas Cailley racconta il suo film d'esordio Les Combattants, con Adele Haenel e Kevin Azais. La pellicola, rivelazione allo scorso Festival di Cannes e vincitrice di tre César, arriva a Roma in occasione del Festival del cinema francese 'Rendez-vous', accompagnata dal regista
Uscirà il prossimo 7 maggio, distribuito da Teodora Film, Forza maggiore di Ruben Östlund, film-rivelazione del 67. Festival di Cannes. "Forza maggiore - spiega Östlund, al suo quarto lungometraggio - nasce da una domanda che mi ha affascinato a lungo:come reagiscono gli esseri umani in situazioni improvvise, estreme, inaspettate come una catastrofe?"
Il SNCCI segnala la nuova opera di Edgar Reitz, capace di elevare la storia di una famiglia e di un luogo immaginario a paradigma della Storia attraverso gli ultimi 150 anni
Molti i film in uscita nel week-end post pasquale: tra gli italiani il doc di Wilma Labate Qualcosa di noi, Uno anzi due, La dolce arte di esistere, Se Dio vuole, Ci devo pensare, L'amore non perdona
I cani si ribellano nel film dell'ungherese Kornél Mundruczó vincitore a Cannes 2014 del premio Un Certain Regard, un'allegoria dei rapporti di dominio e del loro rovesciamento incombente. Per il quarantenne regista, già autore di Johanna e Tender Son, questo è “un racconto ammonitorio sul rapporto tra le specie superiori e i loro disgraziati subalterni”. E ancora: “Mi sono ispirato alle insensate e sempre più rancorose relazioni sociali attuali. Insieme ai discutibili vantaggi della globalizzazione, si va definendo in maniera sempre più netta un sistema di caste: la superiorità è diventata il privilegio dei bianchi. Ma il film permette di gettare uno sguardo sulle passioni che infuriano dall’altro lato"
In sala dal 9 aprile in Campania, Lazio e Molise l'opera prima di Francesco Albanese, sodale di Alessandro Siani e tra i volti del televisivo Made in Sud
Sventato il pericolo Checco Zalone, l'attesissimo kolossal sarà in sala con due giorni di anticipo rispetto al resto del mondo
Tra gli italiani La scelta di Michele Placido, con Ambra Angiolini e Raoul Bova, tratto da Pirandello, Tempo instabile con probabili schiarite di Marco Pontecorvo, con il comico Lillo Petrolo, e l’esordio dell’interprete e regista teatrale Paolo Cevoli, Soldato Semplice, ambientato durante la Grande Guerra
Distribuzione congiunta tra Universal e circuito The Space Movies per Uno anzi due, il film di Francesco Pavolini di cui Maurizio Battista è il grande mattatore. "Ho voluto fare il mio primo film affiancato da attori di razza - ha spiegato il comico romano - Per questo ci sono Paola Tiziana Cruciani, Ninetto Davoli, Claudia Pandolfi, Emanuele Propizio. Considero Uno anzi due un film onesto, che parla di Roma. E poi c'è Silvan, a cui probabilmente sto rovinando la carriera". La storia è quella di un uomo che minaccia di buttarsi da Ponte Milvio e si ritrova a spiegare ai passanti come è arrivato fin lì, ovvero per una catena di tragicomiche conseguenze scatenate dalla morte del padre
L'amore non perdona, in sala dal 9 aprile con Parthénos, è un omaggio a Fassbinder e al suo La paura mangia l'anima. Opera prima di finzione di un affermato documentarista racconta la relazione fortissima - e invisa alla società - tra un giovane marocchino e una donna di sessant'anni. Protagonista Ariane Ascaride, la musa di Guédiguian. "Sono un grande appassionato di cinema e, pensando al melodramma, non poteva non venirmi in mente Fassbinder. Ma anche Douglas Sirk", spiega il regista in questa intervista
"Mi sembrava quella dell'invisibilità una buona metafora di una difficoltà ad affrontare la vita", così il regista Pietro Reggiani che firma la sua seconda opera, ironica e surreale, La dolce arte di esistere, in sala dal 9 aprile e interpretato da Francesca Golia e Pierpaolo Spollon, nel ruolo di due giovani innamorati ma affetti da una sindrome sociale: lei ha bisogno di attenzione altrimenti scompare, lui al contrario, ansioso, scompare se sente attenzione su di sé. Nel cast anche Anita Kravos, Rolando Ravello, Salvatore Esposito e Carlo Valli (voce narrante)
L'opera prima di Stefano Consiglio, con Ariane Ascaride e Helmi Dridi, racconta la storia d'amore, osteggiata dalla società, tra una donna alla soglia dei sessant'anni e un giovane marocchino