Tremila spettatori in più per questa edizione, che si aggiungono ai 75mila della precedente edizione e indicano che il Torino Film Festival è una realtà consolidata per tutti gli amanti del cinema
Il premio al miglior film del concorso va all'opera prima cinese The Donor di Qiwu Zang, miglior attrice a Rebecca Hall per Christine di Antonio Campos, miglior attore a Nicolas Duran per Jesus di Fernando Guzzoni. Miglior film per Italiana.doc è Saro di Enrico Maria Artale, Premio Speciale della giuria a Moo Yadi Filippo Ticozzi
Con la proiezione di Free Fire di Ben Wheatley si conclude il 34mo Torino Film Festival. Consegnati i premi collaterali del festival dalla direttrice Emanuela Martini, soddisfatta sia per la consueta affluenza di pubblico che per la maggiore copertura dei media. Ed è l'occasione per annunciare le date della prossima edizione, dal 24 novembre al 2 dicembre, e per rispondere alle polemiche su possibili variazioni sostanziali della manifestazione
Coda chilometrica, fin dalle 8 e trenta del mattino, davanti al Teatro Carignano per il Coniglio & Friends, che ha fatto tappa a Torino in occasione del festival. C'erano circa 700 torinesi ad applaudire Antonello Dose e Marco Presta per la puntata speciale del Ruggito del coniglio, in diretta su Rai Radio2 questo sabato mattina. Tutta giocata su temi cinematografici la trasmissione, con le incursioni travolgenti di Paola Minaccioni in versione Sabrina Ferilli e Wanda, un'anziana comparsa che ha conosciuto tutti i vip, ma anche di Ivana Trump
Ha appena finito di girare un film per la televisione di cui è molto soddisfatto, Il fulgore di Doni, Pupi Avati a Torino per una masterclass di due giorni sulle tecniche di recitazione, organizzata da CS Cinema presso la sede della Film Commission Torino Piemonte. Incontrerà un gruppo di giovani aspiranti attori ed ha intenzione di trasmetter loro la lezione cui è sempre più convinto: "Non è una questione di studio, di volontà o di passione. Il talento c’è o non c'è”
Consegnato all'interno del Torino Film Festival il Premio Fred Film Radio a Joachim Lafosse. ''Abbiamo pensato a Lafosse - sottolinea il fondatore di Fred, Federico Spoletti - perché è un regista non convenzionale e un maestro del cinema autenticamente contemporaneo. I suoi personaggi e le loro relazioni sono uno specchio dei nostri tempi e Lafosse li mostra con una grande tensione e spontaneità senza pregiudizi e senza mai prendere posizione, lasciando che lo spettatore si confronti con i propri difetti, come solo il miglior cinema indipendente sa fare. Fred, da sempre, ama e promuove questo cinema"
"Io guest director del Torino Film Festival? Perché no, potrei pensarci se me lo chiedessero, cosa per ora non accaduta vi assicuro, e se non mi trovassi in quel periodo a girare un film". Lo ha detto Paolo Sorrentino prima di ricevere, nell'ambito del Torino Film Festival, il Premio Langhe-Roero Monferrato promosso dal Museo del Cinema e dalla Regione Piemonte. E ha annunciato che sta scrivendo la seconda serie di The Young Pope
"La vita è una farsa che tutti devono portare avanti", con questa frase di Arthur Rimbaud si apre il mockumentary di Bruno Bigoni, Chi mi ha incontrato, non mi ha visto. Un lavoro nato da un'autentica passione del regista per quel poeta singolare che smise di scrivere a soli venti anni. Un film che si interroga sulla capacità di guardare oltre e sulla questione dell'autenticità nell'era della riproducibilità. Perché, come dice nel film la pronipote ancora vivente di Rimbaud: "La cosa importante è se lei ci vuole credere o no. Se lei ci crede allora vuol dire che è autentico"
L'attore di origine svedese è in concorso a Italiana.doc con il film di Pierpaolo De Sanctis A pugni chiusi, in cui ripercorre la sua vita, la carriera artistica e la militanza politica nel corso di una lunga camminata per l'estrema periferia di Roma. Premiato con lo Starlight International Award, in questa intervista rivela: "I pugni in tasca mi è rimasto addosso per quasi tutta la vita. È stato un condizionamento. Ma non è mai troppo tardi per liberarsi"
L'edizione 2016 del TorinoFilmLab si è conclusa con il TFL Meeting Event, momento culminante di un anno di attività, e con l’assegnazione di 14 premi a sostegno dello sviluppo, della produzione e della distribuzione per un valore totale di oltre € 470.000. Tra i vincitori anche il nuovo progetto del cineasta italiano già autore dell'apprezzato Short Skin
Antonello Dose e Marco Presta condurranno, sabato 26 novembre alle ore 10.30 dal Teatro Carignano di Torino, una puntata speciale – live su Rai Radio2 – del ‘Ruggito del Coniglio’
"La felicità è un termine economico, è qualcosa che ci viene imposto dai media. Dovremmo uscire da questa logica e cercare di liberarci dall’accumulo. Saperci accontentare e così rivoluzionare il concetto stesso di economia", sottolinea Maurizio Zaccaro che porta al TFF il doc La felicità umana, frutto di oltre tre anni di incontri e riflessioni con intellettuali e artisti, tra cui Serge Latouche a André Comte-Sponville, Carsten Seyer-Hansen, Markus Imhoof e José Pepe Mujica
Le facce di Girolamo Romani detto il Romanino raccontano un'umanità autentica, popolare, per certi versi dissacrante pur all'interno di un'arte sacra. Era inevitabile l'incontro tra Elisabetta Sgarbi e questo pittore del Cinquecento da alcuni considerato 'sporco'. Nasce quindi da un'ossessione personale La lingua dei furfanti, visto in anteprima nella sezione Festa Mobile del Torino Film Festival. Nel film i testi di Luca Doninelli sono letti da Toni Servillo
Si ispira all’ultimo numero della rivista 8½, il tema dell’incontro "Cinema italiano. Ci ha cambiato la vita?" organizzato dal magazine al Torino Film Festival per discutere, insieme ai registi Davide Ferrario e Maurizio Nichetti, di come il cinema possa non solo affascinare, formare e influenzare il pubblico, ma addirittura cambiarlo, incidendo sui destini e sulle scelte. Partendo da quei film, che proprio a loro, hanno cambiato il futuro
Tutti in fila sotto la pioggia davanti al cinema Massimo per il ritorno di Palombella rossa restaurato dalla Cineteca Nazionale e presentato al TFF. E Nanni Moretti ricorda cosa lo spinse a raccontare la storia di un funzionario del Pci che aveva perso la memoria: "Ho cercato di raccontare la crisi politica in modo molto libero, perché alla fine degli anni '80 c'era troppo accademismo nel cinema italiano"
Il tema delle diseguaglianze di genere nel settore audiovisivo è il focus del progetto Dea - donne e audiovisivo presentato al Torino Film Festival, con l'obiettivo di lavorare per raggiungere una reale parità in un’industria che ha importanza strategica nella costruzione dell’immaginario comune. Anche perché la sotto-rappresentazione delle donne nel cinema, che emerge dai dati presentati, appartiene a un più ampio tema che coinvolge la società in generale
Racconta la vera storia di Christine Chubbuck il film di Antonio Campos in concorso al TFF, che parla della conduttrice televisiva di un'emittente di provincia americana che, dopo una lotta con la depressione, si suicidò sparandosi mentre era in onda. Ad interpretarla una credibilissima Rebecca Hall
Il viaggio alla ricerca di un padre mai conosciuto e il coraggio di bussare alla sua porta. Un incontro sfuggito, rifiutato e desiderato per venticinque anni, interamente ripreso dalla videocamera. Saro, il documentario di Enrico Maria Artale (Il terzo tempo, Premio Pasinetti a Venezia 70) racconta al TFF il suo viaggio personale alla ricerca delle origini, per costruire e completare una figura uscita dalla sua vita quando aveva poco più di un anno
Tra i titoli Luce Cinecittà al festival di Torino anche la versione restaurata di Giovanna, mediometraggio di proprietà dell’Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico scritto da Franco Solinas e diretto da Gillo Pontecorvo nel ‘55 (con Giuliano Montaldo come aiuto regista). Presentato a Venezia l’anno successivo, il film faceva parte di un progetto internazionale sulla donna chiamato La rosa dei venti e racconta la lotta coraggiosa di un gruppo di operaie tessili di Prato
Alba Rohrwacher, che qui a Torino ha ricevuto il Premio Cabiria dal Museo Nazionale del Cinema durante una cena di gala, è l’unico personaggio femminile del thriller spionistico franco-belga La Mécanique de l’ombre, opera prima di Thomas Kruithof in concorso al TFF
Ci voleva un mockumentary per svelare e nascondere l'identità di un poeta come Guido Catalano, a detta di tutti quelli che lo conoscono inafferrabile. Così Sono Guido e non Guido, lungometraggio d’esordio del regista 24enne Alessandro Maria Buonomo, riesce a glorificare ma anche prendere in giro questo singolare personaggio che ha costruito un seguito quasi impensabile per la poesia con i suoi recital: in scena con pochi elementi di arredo Catalano coinvolge il pubblico, specie femminile, con le sue poesie d'amore e si sente un po' rockstar. I suoi libri, con 20.000 copie vendute, rappresentano un fenomeno tutto da indagare
Sono le figure femminili le protagoniste del racconto che il regista fa della Resistenza nel suo Nome di battaglia donna. Un documento corale, né celebrativo né retorico, che restituisce dignità a quei tanti personaggi che durante una stagione decisiva del nostro passato si sono coraggiosamente impegnate e sacrificate. Figure spesso relegate dalla storia a un ruolo subalterno e a cui, sorprendentemente, anche la stessa letteratura partigiana ha dedicato poco spazio