Biografilm Festival - Pagina 5

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Goodbye darling, I’m off to fight premiato al Biografilm

Il film documentario di Simone Manetti uscirà in sala in autunno

Valerio De Paolis: “Ora punto sugli italiani Alice Rohrwacher e Leonardo Di Costanzo”

Il Biografilm Festival ha tributato un Premio alla carriera al padre della Bim e ora della giovanissima Cinema srl. Cinecittà News l'ha intervistato. Per scoprire il segreto del suo successo: in quasi quarant'anni di carriera ha fatto incetta di Orsi, Palme d'oro e Leoni, portando in Italia autori come Zhang Yimou, Audiard, i Dardenne, Mike Leigh e Panahi. Ultimo acquisto I, Daniel Blake di Ken Loach. E presto arriveranno anche i titoli italiani

Carmine Amoroso: “Elogio del porno, inno alla gioia”

“Porno”, diminutivo di pornografico. Una parola che in Italia fa ancora venire le bolle. Ne sa qualcosa Carmine Amoroso, sceneggiatore e regista che, per realizzare il suo Porno e libertà – doc che tenta di ricucire i legami tra il mondo dell'hard e la rivoluzione politica e sessuale dei '70 in Italia – ci ha messo sei anni e una lunga fila di porte chiuse. Tra i suoi “testimoni”, Riccardo Schicchi, Lasse Brown, Judith Malina, Vincenzo Sparagna, Mario Mieli, Lidia Ravera, Marco Pannella, Giuliana Gamba, Helena Velena, Bernardo Bertolucci. E ancora i disegni di Andrea Pazienza, di Siné, le giornate al Parco Lambro…

Elisabetta Pandimiglio e Daria Menozzi: “L’autocoscienza è tornata”

Le femministe - post e ante - tornano a Bologna per l’anteprima internazionale di Sbagliate, sulla prima generazione di donne italiane, quella del ’77 e dintorni, che ha potuto scegliere di non fare figli. Cinecittà News ha intervistato le due autrici, le documentariste Elisabetta Pandimiglio e Daria Menozzi. Che stanno cercando fondi per mandare questo "figlio" in giro per il mondo

Dal Pireo a Mauthausen: memorie di un soldato prigioniero dei nazisti

Dal ritorno di Giovanni Cioni, in gara nel Concorso internazionale del Biografilm Festival, è la storia di Silvano Lippi e di molti suoi compagni che, alla firma dell’armistizio, furono fatti prigionieri in un’isola greca, chiusi in un campo di detenzione tedesco e poi trasferiti in condizioni terribili in Germania. Della sua vicenda nel campo di sterminio Lippi aveva già scritto un libro, “39 mesi, 60 anni dopo”. Morirà durante le riprese non riuscendo a vedere il documentario finito, ma la sua memoria è viva, emotiva, insostenibile