Firenze sotto vetro: un social film

Firenze sotto vetro, il social film di Pablo Benedetti e Federico Micali: un film collettivo per raccontare un periodo unico. Parte la call per raccogliere materiali in video ma anche altri materiali


Filmati e racconti dalla quarantena, videodiari dalle case, dai balconi, con o senza mascherine, da chi ha continuato a lavorare in una città deserta a causa dell’emergenza sanitaria Coronavirus, vivendo una delle più importanti crisi sociali dell’era contemporanea. E’ l’appello ai fiorentini dei registi Pablo Benedetti e Federico Micali per il progetto cinematografico Firenze sotto vetro che diventerà un film documentario dove i fiorentini saranno protagonisti del processo creativo inviando – fino al 26 giugno – i propri video all’indirizzo email firenzesottovetro@gmail.com o al numero 3497494282 (attraverso le piattaforme whatsapp e telegram) o nella chat del profilo Facebook @firenzesottovetro (https://www.facebook.com/firenzesottovetro/). 

Il progetto ha incontrato il favore del Comune di Firenze come partner istituzionale, delle produzioni Malandrino Film e 011Films e la collaborazione di Toscana Film Commission e del cinema La Compagnia con media partner Lady Radio. E’ aperto alla collaborazione di tutti, nascendo dal basso con l’ambizione di diventare un documento storico per questa città. E’ un progetto Open No Profit: qualsiasi entrata, oltre i costi di realizzazione, sarà devoluta ad enti e associazioni impegnati in questa emergenza. La struttura narrativa del documentario sarà composta dai contributi di tutti coloro che hanno filmato e stanno filmando parti di questo lockdown da reclusi nel destino comune di “prigionieri” in casa. O viceversa di quelli che stanno vivendo all’esterno, in una città deserta, o all’interno di contesti di lavoro emergenziali e difficili.

Oltre ai video si possono spedire foto, disegni, racconti audio, composizioni musicali: qualunque cosa faccia parte della vita in questo periodo, purché racchiusa all’interno del territorio fiorentino (la città metropolitana).

“Firenze – ha detto il sindaco Dario Nardella – sta vivendo, come tutte le città del mondo, un dramma epocale. La storia di questa città è fatta di creatività e di arte e una delle tante risposte arriva proprio dalla settimana arte, quella del cinema. Sarà un racconto umano e collettivo, di un periodo unico, un racconto da dentro, dall’anima della città, di un dramma attraverso la speranza può sbocciare una nuova vita”.

“Il mio compito – ha spiegato Benedetti – è creare un museo di immagini che rimarranno nella storia per tutti”.

Federico Micali ha aggiunto: “Piano piano mi sono reso conto che quello che cercavo si allontanava dall’idea narrativa e filmica che sono abituato ad affrontare, per avvicinarsi a quella del social film making, la realizzazione di un documentario in cui tutti possano diventare protagonisti del processo creativo. Specialmente in un momento in cui la condivisione di immagini e di esperienze attraverso il web è un denominatore comune di questo distanziamento sociale”.

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28 Aprile 2020

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